Buongiorno mondo!
"A che cosa è simile
il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di
senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e
gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami" (Lc 13,18-21).
Lo vado da tempo
ripetendo: la nostra epoca, almeno quella ecclesiale, è il "tempo della
senape". Occorre che apprendiamo di nuovo a entrare nella storia e a
percorrerne i solchi profondi con lo stile di Colui che è Padre/Madre, lo stile
del granellino di senape, insignificante per i più, segno del Regno per chi
comprende. È terminato il tempo dei "cedri maestosi", bellissimi ma
che fanno ombra a tutto impedendo la crescita di altri. Occorre apprendere di
nuovo lo stile del Maestro, lo stile di una comunità che è come un granello di
senape, piccola, ma sparsa qua e là dal vento dello Spirito. Una comunità che
cresce facendo crescere, che diventa casa di tutte e tutti, che offre a
ciascuno un riparo e uno spazio dove coltivare e cogliere i semi della nuova
umanità.
Per questo occorre
ricordare che non siamo noi "l'uomo che getta il seme nel suo
giardino": siamo i semi, non i seminatori, siamo la senape, non il
contadino. Il nostro dono/compito è continuare a far "brulicare" di
vita il "giardino" cui il Padre/Madre ha dato avvio. Siamo piccoli
granelli seminati nel cuore del mondo perché la parola della vita risuoni in
ogni dove, silenziando con la mitezza della fraternità evangelica le troppe
parole di morte che ancora circolano tra noi.
Per questo dono
siamo grati; questo compito ci assumiamo giorno dopo giorno.
Un abbraccio a tutte
e a tutti. Buona vita.
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