Buongiorno
mondo! Oggi il testo evangelico ci propone il quadretto del Maestro accolto in
casa da due sorelle, Marta e Maria (Lc 10,38-42) (identificate spesso e
volentieri anche come Marta che parte in quarta e Maria che fa la pia!).
Conosciamo il fatto: l'una entra subito in azione con partenza a razzo per
accogliere l'ospite, l'altra resta seduta ai piedi del Maestro per ascoltarlo.
Spesso nella Chiesa sono state prese a modello l'una della casalinga (e infatti
ne è diventata la patrona!), della donna di azione, di quella parte della
Chiesa che lavora sul campo, e l'altra della via contemplativa, di coloro che
nella Chiesa stanno ai piedi del Maestro e pregano, ascoltano e via dicendo.
Già, ma come la mettiamo col fatto che Gesù dice che Maria, la seconda,
"si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta"? E qui partono
le giravolte interpretative, le piroette esegetiche per dire che, sì, no, però
non è che Gesù squalifica Marta (se no le buone suore dell'asilo come le
giustifichiamo? e tutti quelli impegnati attivamente?), solo che ci dice di non
cadere nell'attivismo, che comunque la sua parola è sempre più importante,
ecc... Già, ma Gesù questo l'ha già detto in maniera chiara, ed esclusiva:
"non chiamate nessuno maestro, perché uno solo è il vostro Maestro e non
chiamate nessuno col nome di padre, perché uno solo è il vostro Padre..."
(infatti nella formazione alla vita religiosa noi, puntualmente, ci siamo
inventati il Padre Maestro, proprio come voleva Gesù; oppure abbiamo il Padre
spirituale.... 2000 anni di vangelo e ancora....). Torniamo a Marta e Maria. A
mio parere le cose stanno così: Gesù elogia Maria perché si è presa la libertà
di uscire dagli schemi, la libertà di scegliere. Marta è rimasta impastata nell'immagine
della donna dell'epoca: Kinder, Küche und Kirche: le tre K dei tedeschi: Figli
(da fare), Cucina (da accudire), Preghiera e pulizia della Chiesa! Per Marta
non c'è altra via che osservare la tradizione che impone alla donna di restare
in disparte, a servizio, consapevole che la Tradizione dice che "è meglio
bruciare la Torah piuttosto che insegnarla a una donna!". Maria si sceglie
la parte "migliore" che è la via di libertà e dignità proposta dal
Maestro, e questa non le sarà tolta perché non è un regalo che viene da altri,
ma una conquista che nasce dal cuore e genera a sua volta vita nuova. Maria
rappresenta, a mio parere, tutte e tutti coloro che nella Chiesa oggi tentano,
ripartendo dalla voce del Maestro, di ridare ossigeno alla Tradizione
togliendole di dosso quella muffa che la soffoca, quella muffa che confonde le
tradizioni religiose con la Tradizione, la quale ha sempre a che fare con la
fede e non con la religione. Per questo motivo mi pare opportuno ribadire che
la Tradizione autentica non è quella specie di processo di restaurazione che
vagheggiano quelli che aspirano al ritorno di una “christianitas” che oggi
sarebbe anacronisticamente ridicola! Ce l’ha ricordato Francesco ieri: prudente
audacia, guidati dal fuoco dello Spirito. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona
vita.
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