Buongiorno mondo!
Davanti al modo di parlare di Gesù la gente resta a bocca aperta: "Ed
erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha
autorità e non come gli scribi" (Mc 1,21b-28). È l'autorità che viene
dalla vita, dall'amore per la vita, dal profondo amore per il bene dell'uomo. È
l'autorità del Figlio che trasmette l'amore del Padre e che invita ciascuno non
a un percorso di "sottomissione", ma all'apertura confidente, alla
relazione filiale, all'incontro gioioso. Per questo gli scribi non hanno
autorità: vivono il rapporto con Dio da servi e, automaticamente, si
trasformano in padroni esigenti con gli altri. È sempre stato così anche nella
storia: quanto più l'immagine di Dio è deformata, tanto più il rapporto con
l'altro è fondato sulla disuguaglianza che offusca l'altro fino a renderlo
nemico. Lo vediamo, purtroppo, anche in questi giorni: da parte di chi tira Dio
per la giacchetta al fine di sostenere persino le proprie posizioni politiche
(quasi che Dio fosse il presidente del proprio fans club) o da parte di chi usa
e deturpa il volto di Dio per propagandare ideologie religiose che sfociano
nella violenza gratuita. Il tutto sempre e solo per il potere. Gesù, il
Maestro, ci chiede di essere uomini e donne non di potere, ma che "parlano
perché hanno autorità", quella che viene dalla vita che si apre al dono di
sé. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
Nessun commento:
Posta un commento