Buongiorno
mondo! Dopo aver determinato i criteri per seguire il Maestro, Marco ci mostra
oggi cosa succede quando questi vengono disattesi. I discepoli non riescono a
guarire un ragazzo epilettico e davanti a questa situazione Gesù sbotta:
"O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a
quando dovrò sopportarvi?" (Mc 9,14-29). Anche il Maestro perde le staffe
davanti alle resistenze che proprio i suoi oppongono al suo discorso. Aveva
chiesto di "rinnegare se stessi", le proprie ambizioni, la ricerca di
possesso e potere. Aveva chiesto di "prendere la propria croce", di
non andare in cerca di facile successo, ma di essere pronti ad assumere il
disprezzo che comporta la strada del Vangelo. I discepoli non hanno capito
nulla e per questo diventano il segno di una generazione "incredula e
perversa". Essi sono "increduli" ossia vivono ancora immersi nel
mondo della religione dove spesso la fede lascia il posto a quelle certezze
assolute che da sole escludono il percorso del fidarsi e dell'affidarsi proprio
della fede. Questa incredulità si manifesta come perversione della fede, che
impedisce di assumere lo stesso sguardo del Padre nei confronti dell'umanità e
dell'umanità sofferente. La religione offre mediatori che esercitano un potere
sull'umanità in nome di Dio; la fede crea fratelli e sorelle che aprono spazi
all'azione del Padre, Colui che ridona la vita a chi è immerso "nell'ombra
della morte". La domanda retorica che Gesù si pone nel suo sfogo,
"Fino a quando starò con voi", trova risposta nel suo amore fedele,
in quella fedeltà che lo farà conoscere come "l'Emmanuele", il
Dio-con-noi per sempre. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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