Buongiorno
mondo! "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di
lei" (Gv 8,1-11) frase conosciutissima, forse la più conosciuta tra quelle
pronunciate da Gesù. Spesso è stata pronunciata da chi, poi, è corso a
raccattare le pietre che altri hanno lasciato cadere e approfittare così per
esercitarsi nello sport nazionale preferito: lancia il sasso e nascondi la
mano. Il grande insegnamento di Gesù ci porta dritti al cuore del Vangelo: il
giudizio del Padre è sempre un atto di misericordia. Papa Francesco, tempo fa,
ce lo ha ricordato: "Chi sono io per giudicare?". Non vuol dire
chiudere gli occhi su quelle situazioni di peccato che sviliscono la persona,
annientano la sua dignità imbruttiscono il volto dell'umanità. Gesù il peccato
lo guarda in faccia, ma con occhi di misericordia che sanno risanare, riaprire
alla vita. È uno sguardo che ridona dignità e libertà, che apre nuovi percorsi
e immette aria nuova. Le nostre comunità sono divenute spesso delle cave di
pietre a buon mercato pronte all'uso: basta sapere a chi chiedere e trovi tutte
li munizioni che vuoi. L'istituzione gerarchica stessa non ne è immune: altro
che Chiesa di persone! Spesso ci troviamo immersi in autentiche pietraie che
sono il frutto di anni di esclusione, di emarginazione, di abbandono. Sono
pietre ben scelte, lucidate dalla rigorosità della legge, levigate dall'aridità
di certa teologia che ormai non sa più nemmeno come si scrive la parola Padre.
Sono le pietre che gridano la sofferenza di tutte e tutti coloro che aspirano
alla bellezza e alla freschezza del Vangelo, che anelano alla vita, che
aspirano all'amore. Forse è davvero giunto il momento che ognuno guardi dentro
le proprie tasche e lasci davvero cadere per sempre le pietre che ancora vi
giacciono nascoste in attesa del bersaglio... Un abbraccio a tutte e a tutti.
Buona vita.
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