Buongiorno mondo!
Oggi il Risorto ci fa dono della sua presenza con queste parole: "Vi
lascio la pace, vi do la mia pace..." (Gv 14,27-31a). Non è un semplice
augurio irenico di assenza di guerra (e già sarebbe tanto in questo nostro
mondo!), ma molto di più. Lo shalom in cui il Risorto ci invita ad entrare e di
cui si è portatore è la pienezza della felicità, la pienezza di tutto ciò che
porta a realizzazione la nostra umanità. E tutto questo, proprio perché è il
Suo shalom, trova la sua fonte, la sua sorgente, nell'amore che si fa servizio,
nell'amore che si inginocchia davanti all'umanità ferita per versarvi
"l'olio della compassione e il vino della misericordia". Non è una
pace che addormenta, ma uno shalom che tiene ben desti, che non lascia dormire
sonni tranquilli fino a quando vi sarà un fratello o una sorella che, al bordo
delle nostre trafficatissime vite, dirà: "Io non ho nessuno". È lo
shalom di chi condivide il farsi pane del Maestro, lo shalom del pastore che
offre la sua vita per le sue pecore, lo shalom di chi dimora nel Padre e nel
Figlio per diventare trasparenza di una presenza amorosa che vuole tutti e
tutte felici e pieni di vita. Lo shalom di chi sceglie di vivere la propria
esistenza non sotto il segno di un "me ne frego" sempre più
invadente, ma all'insegna di un "I care" che si traduce in gesti
concreti di solidarietà, di accoglienza, di vita condivisa e offerta. Un
abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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