Buongiorno
mondo! "Il buon pastore offre la vita per le pecore" (Gv 10,11-18).
Non entro nella questione del significato di questo "buon pastore"
che nulla ha da spartire con la "bontà" di Gesù (Giovanni parla di un
"pastore bello", cioè vero, il pastore per eccellenza... e non ha
nulla di sdolcinato che lo avvicini a quelle immagini del bel biondo barbuto,
occhi azzurri con un agnello sulle spalle). Mi importa sottolineare che la
caratteristica che Gesù mette in evidenza per definire il vero pastore è
che questi arriva fino al dono di sé, della propria vita per le sue pecore. Non
si accontenta, come profetizzava Ezechiele, di prendersi cura del gregge, degli
animali più fragili: Gesù va oltre, arriva fino al dono totale, quello della
vita. Giusto per ribadire che siamo in presenza di un Dio che non si prende la
vita delle pecore, ma offre la sua perché le pecore possano vivere. È un bel
passo avanti, dopo Caino! Ora la domanda che resta è: "Sono forse io il
pastore di mio fratello?". A seconda di chi avremo scelto come pastore cui
assomigliare, avremo la nostra risposta. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona
vita.
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