Buongiorno
mondo! Quest'oggi il testo del Vangelo ci presenta le Beatitudini nella
versione di Matteo (5,1-12). L'unica cosa che vorrei sottolineare, considerato
lo spazio e il significato di questo post, è che il messaggio di Gesù invita e
spinge continuamente alla felicità. E non una felicità che conseguiremo nel
futuro, nell'al di là, ma un felicità possibile fin dal nostro oggi. I vari "profeti
di sventura" che vedono nell'oggi solo disastri e perdita della fede, i
vari "Soloni della fede" che ne sanno una più e meglio di papa
Francesco, tutti coloro che in questi tempi vedono solo nefandezze e miseria
spirituale, tutti coloro che versano lacrime amare perché i tempi son cambiati
e non sanno vedere la sapienza di Dio all'opera nel mondo, ebbene questi non
avranno posto nel Regno, non avranno parte alla Beatitudine di vita del
Maestro. La beatitudine proposta e vissuta da Gesù non è il frutto di
sacrifici, di percorsi ascetici di perfezionamento spirituale personale
(percorsi che spesso portano al perfezionismo, uno dei più brutti mali da cui
si può essere colpiti), è il frutto dell'accoglienza gioiosa dell'amore del
Padre che mi invita ad amare come e con Lui, secondo il modello proposto dal
Maestro. Qui sta la nostra beatitudine, e questa non ce la può togliere nessuno
se seguiamo le orme del Maestro. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
Nessun commento:
Posta un commento