venerdì 2 ottobre 2020

Buongiorno mondo!

 Buongiorno mondo!

Piccoli e grandi


Mt 18,1-5.10

 In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».


Immaginate per un solo istante di essere ancora bambini, quel bambino che siete stati e di cui avete confusi ricordi. È difficile immergersi in questi ricordi. Ancora più difficile per chi ha avuto esperienze traumatiche, dense di dolori, di sofferenze, di domande. Mettete tutto questo dentro un bambino degli anni trenta in Galilea, dove i bambini non contavano nulla. Io cerco di chiedermi tutto questo a proposito di Gesù: come l'avrà accolto Giuseppe? Certo, le narrazioni evangeliche ci raccontano belle storie… ma è stato pur sempre un bimbo degli anni trenta nato in una regione che non godeva di grande fama, abitata da gente rozza e considerata religiosamente lontana, fuori dalla religione ufficiale. Ecco, Gesù è nato invisibile, insignificante, in una regione insignificante, da una famiglia che, per quanto gli evangelisti cerchino di far risalire a Davide (ma questa è una visione teologica), è una famiglia "poco normale" o, secondo il nostro linguaggio, magari un po' problematica, fatta di storie che possono stupire  e delle quali fatichiamo ad occuparci (ci pensi qualcun altro! In altre parole: tornino da dove sono venuti: non è affare nostro!). Eppure Dio ha fatto questa scelta.


Sorella, fratello: Colui che chiede di farci insignificanti è lo stesso che è nato insignificante. Noi ci siamo costruiti con troppa facilità immagini che sono la proiezione dei nostri desideri. Ma Lui, il Maestro, si identifica con chi non conta, con chi non emerge, con chi vale meno di zero. Il nostro Dio, quello che professiamo tutte le domeniche in chiesa durante la santissima Messa, si identifica con Colui che si immerge nella storia degli insignificanti di oggi e dei quali assume il volto. Dire "Amen" davanti alla particola eucaristica perché credi davvero sia il Corpo del Signore non ha valore alcuno se non riesci a dire lo stesso "Amen", con la stessa intensità e la stessa fede,  davanti all'insignificante, all'invisibile, allo "scarto" che incroci ogni giorno. 

Se non sai farti "bambino" come il Maestro non sei adatto al Regno.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.


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