Testimoni inermi
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Il testo del vangelo proposto dalla liturgia odierna è una sorta di fotografia di quanto stanno vivendo le prime comunità cristiane: persecuzioni, uccisioni, dolorose divisioni che arrivano fin dentro le famiglie. La novità del Vangelo, la portata del suo messaggio liberante e liberatorio è così sconvolgente da scatenare la reazione violenta dell'ordine costituito. La denuncia e il conseguente rifiuto di piegarsi davanti agli idoli dell'avere, del potere e dell'apparire fanno sì che i discepoli del Maestro siano da considerarsi elementi estremamente pericolosi per la società dell'epoca. Vivere le beatitudini è molto, molto pericoloso. Ma: "con la vostra perseveranza salverete la vostra vita". Che significa: con la vostra fedeltà allo stile di vita del Maestro anche se crocifissi con lui sarete donne e uomini dalla vita nuova, che non finisce mai.
Sorella, fratello: non mi ricordo quale autore un giorno pronunciò queste parole: "Se dovessero portarci in tribunale e accusarci di essere cristiani, troverebbero le prove per condannarci?".
Non credo vi sia bisogno di dire altro, per oggi.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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