Perdona(n)ti
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
Una sola volta gli evangelisti ci hanno fatto ascoltare le parole di Gesù in preghiera e precisamente nell'orto degli Ulivi. Le altre volte ci hanno solamente fatto sapere che Gesù si ritirava in preghiera. Credo che per Gesù l'esperienza della preghiera fosse quella di mettere i propri occhi negli occhi del Padre, rinnovando l'adesione e l'affidamento totale al suo amore misericordioso. Come due persone che si amano profondamente: basta guardarsi per capirsi, non servono molte parole. È l'invito che arriva a noi oggi. Il Padre non ha bisogno di tiritere, di parole a raffica per donarci la sua attenzione: chiede solamente di accogliere il suo amore e il resto verrà da sé. Beninteso: il Padre che Gesù rivela non ha il volto di un deux ex machina che arriva trafelato, all'ultimo momento e ci toglie dai guai (di cui spesso siamo responsabili ma che altrettanto spesso affibbiamo a Lui!). Il Padre cerca figli, non servi. Figli che condividano con Lui la sfida del perdono. Ecco perché le ultime parole del vangelo di oggi sono l'unico commento alla preghiera del Pater. Solamente chi accetta la via del perdono accolto e condiviso può pronunciare quelle parole senza renderle vuote e vane.
Andate a rivedere la lettera M dell'acronimo di Quaresima.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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