Gesù, la festa di Dio
Lc 13,10-17
" (…) Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato» (…)".Una donna completamente piegata, o ripiegata su se stessa; una donna così, presente al culto del sabato in sinagoga. Una donna la cui posizione le impedisce una sana e umana relazione con l'altro e persino con l'Altro. Il fatto di essere piegata su se stessa ne fa il segno di tutte e tutti coloro che vivono la propria esistenza così: piegati su loro stessi da non poter costruire relazioni che comunicano vita. Non si tratta solamente di una posizione fisica: è anche dello spirito. Rappresenta colei, colui che ancora faticano a credere alla gratuità della misericordia divina e vivono schiacciati dal peso di un'immagine divina satanica, cioè distorta. È l'immagine comunicata dal capo della sinagoga: Dio è legge che ti giudica e ti condanna. Il suo "vederti" è l'esatto contrario di quello di Gesù: il Maestro ti vede per "slegarti" da questa infermità, il Dio-legge per schiacciarti ancora di più.
Ma è sabato, il giorno della festa e della gioia. Ecco l'immagine autentica di Dio che ci comunica Gesù: è Colui che è felice di regalarti la sua misericordia e rimetterti in piedi, come quando nel giardino dell'Eden eri ritto e camminavi con Lui. La festa di Dio è ridare libertà e dignità all'uomo. E Gesù è questa festa per noi.
Nel testo viene detto letteralmente: "Donna, sei stata slegata dalla tua infermità". Gesù non l'ha slegata, le ha solo ricordato che è figlia di un Dio che ci ha creati liberi perché liberati dalle false immagini di Lui che ci rendono schiavi di una religiosità che non ha nulla da spartire con una relazione filiale con Lui e fraterna tra noi.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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