Visite "inattese"
“(…)Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
Ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi (…)”.
Con queste parole rivoluzionarie, messe in bocca a Maria (anche se stando ad alcuni codici sarebbe possibile farle cantare anche a Elisabetta o a tutte e due) Luca annuncia l’irruzione del Regno nella storia. In questo “regno” l’attenzione è rivolta principalmente ai piccoli, ai poveri, agli umiliati della storia; è il regno di coloro che non hanno né peso né voce, di coloro che hanno avuto il coraggio di fidarsi e affidarsi al Padre che si prende cura di ciascuno e invita a fare altrettanto nella propria vita. Chiediamo dunque la grazia di essere grazia per i poveri, di essere voce di speranza per chi non ha voce, di imparare a essere “indulgenti” verso chi chiede misericordia. Inutile aprire vanamente porte sante, celebrare solenni liturgie, edificare “monasteri wi-fi” se i “cuori restano superbi”, i porti restano chiusi, barriere vengono innalzate, i cervelli vengono annebbiati e addormentati da ideologie religiose che davvero sono “oppio di popoli”. Se vogliamo cantare il nostro Magnificat, il cantico nuovo dei figli del Regno, occorre diventare persone nuove, uomini e donne plasmati dalla misericordia e capaci di misericordia.
A tutte e a tutti un abbraccio. Buona vita.
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