Scegliere la”porta” giusta
Mt 7,6.12-14
“Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!".
Tante ne ho sentite su questa “porta” che alla fine rischia quasi di passare sotto silenzio l’unica vera “porta”: l’umanità di Gesù, in cui prende corpo il progetto del Padre: questa è la vera e unica porta. Lui stesso ce lo ha detto, ma noi andiamo sempre a cercare le “nostre porte”: “Io sono la porta delle pecore…”. Gesù è la porta di accesso per il Padre all’umanità e per l’umanità al Padre. Ogni altra porta o percorso che non apra spazi alla misericordia del Padre e dei fratelli, apre alla perdizione. Non basta proclamare ai quattro venti: “Noi abbiamo la dottrina! Noi conosciamo i contenuti esatti della fede! Dio è con noi!”. (Torno a ribadire quel che ho già detto e continuerò a dire: non si può essere cristiani e guardare con simpatia, quando non con adesione, a quell’imbianchino logorroico, e a chi ne sostiene le idee oggi, che fece scrivere sui cinturoni delle SS “Gott mit uns”).
La porta larga e la via spaziosa, se parliamo in termini laici, indicano uno stile di vita fondato sul “mi piace” “non mi piace”, senza stare a guardare alle conseguenze sull’altro. In termini più strettamente religiosi, la porta larga e la via spaziosa rappresentano la presunzione dell’essere giusto fondata sul proprio merito, così come l’accontentarsi di pratiche religiose esteriori o la ricerca continua del sensazionale, del miracolo a tutti i costi, dell’apparizione “prêt-à-porter”. Una religiosità che non passa attraverso il cuore del Figlio, attraverso la sua carne crocifissa, è una religiosità alienante che nulla ha da vedere con la proposta di Gesù stesso.
Chi trova la porta o la via? Colui che indirizza la sua esistenza costantemente verso il Regno, colui che è sempre alla ricerca della “perla preziosa” (da non gettare ai cani e ai porci, come dice lo stesso vangelo di oggi). Colui che fa del Figlio, cioè del suo stile di vita e della sua proposta, l’unica ragione di vita.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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