Domande e risposte
Lc 9,18-22
“(…)Voi chi dite che io sia? (…).
É un modo gentile, ma fermo, di chiedere ai suoi di sbilanciarsi, di schierarsi, di dare una risposta personale a questa domanda fondamentale nella vita di ogni credente: chi sono io per te? Cosa rappresento? O meglio: Chi rappresento? Che rappresento? Una bandiera? Un muro divisorio tra chi è “dei nostri” e chi non lo è? O una proposta, un progetto “altro” rispetto a chi propone stili desueti e non affascinanti, ossia che non suscitano desiderio perché non affascinano?
Gesù non desidera risposte preconfezionate, risposte "pre-masticate" da altri; non basta ripetere formulette imparate negli anni lontani del catechismo e dire: "Ecco, io so! Questo è e mi basta". Gesù esige sempre una risposta personale, faticata, impastata dal sudore del mestiere di vivere; una risposta che nasce dalle profondità del cuore, che emerge dai mille dubbi che ciascuno si porta dentro e che nella fatica del crescere quotidiano affronta e cerca di risolvere.
Inoltre è una risposta che trova la sua autenticità e la sua verifica (ossia, si fa vera) nello stile di vita assunto giorno dopo giorno: è una risposta che si "fa carne", non vuota emissione di parole al vento. La risposta al "Chi sono io per te" trova la sua espressione più vera nel proprio modo di vivere, fatto di condivisione, di servizio, di rinuncia all'ambizione del potere, di ogni potere. Non abbiamo bisogno di proclamatori di verità di fede, di strenui difensori di dottrine, ma di sorelle e fratelli che con il loro modo di vivere ci "fanno vedere" chi è Gesù, Colui che ci rivela il volto del Mistero della Vita.
A tutte e a tutti un abbraccio. Buona vita.
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