lunedì 24 ottobre 2022

Buongiorno mondo!

Liberati per liberare


Lc 13,10-17

 

In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.


Una donna piegata, curva da una vita, costretta dalla sua posizione a guardare quel fazzoletto di terra davanti a sé. Una donna segno delle tante donne ancor oggi piegate dalla legge della violenza e del sopruso, curve sotto il peso di esclusione e intolleranza, use solo a stare zitte e asservite al potente di turno. Ma quella donna è segno anche della sposa che è la Chiesa, che è ogni comunità cristiana, piegata sotto il peso di una legge che non può più portare ma che incomprensibilmente si ostina a non abbandonare perché paurosa della libertà che apre infiniti orizzonti e fa scoprire ben altri mondi al di là del piccolo fazzoletto di terra cui è abituata. Papa Francesco sta chiamando la Chiesa, ogni comunità, a lasciarsi liberare dall’infermità che genera paure e chiusura; quell’infermità che rende miopi e incapaci di alzare lo sguardo per allargare gli orizzonti e rendersi conto che è finalmente finito il tempo dei “rigidi censori del sabato”. Per “glorificare Dio”, ossia rendere la sua Gloria visibile in mezzo a noi, occorre lasciarsi “raddrizzare”, essere messi in piedi, come il Risorto. Occorre vivere da risorti con il Risorto: per questo, quando è il caso, siamo liberi di farci curare e guarire “anche di sabato”. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

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