Con i poveri
Gv 12,1-11
(…) “I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me" (…).
Ma come, Maestro? Non sei tu l'Emmanuele, il Dio-con-noi, colui che ha promesso di restare con noi sempre? Perché proprio ora vieni a dirci che "non sempre avremo te"? Domande legittime davanti a quella che pare essere una contraddizione nelle parole di Colui in cui abbiamo posto la nostra fiducia.
Io penso che Gesù abbia voluto mettere, in un certo modo, in guardia i suoi: "non sempre avrete me" ossia rischierete di perdermi ogni volta che chiuderete gli occhi per non vedere coloro che stanno al centro del cuore del Padre, i poveri, gli esclusi, gli emarginati, quelli "fuori", insomma, quelli per i quali io sono venuto e con i quali ho annunciato il Regno.
Già, la tentazione solita di incasellare Gesù nei nostri schemi, di dire "è così e basta, solo noi sappiamo, solo noi diciamo che Dio funziona così", la tentazione di appropriarci di Lui e di metterlo a servizio dei nostri progetti, delle nostre "visioni pastorali". La tentazione di costruire comunità dove facciamo anche delle cose PER i poveri, ma spesso non facciamo comunità CON i poveri. Infatti Gesù ci ricorda che saremo sempre con i poveri! Non ci ha detto "fate qualcosa per i poveri", ma state con i poveri, fate le vostre scelte a partire da loro e con loro. Così facendo anche Lui sarà sempre con noi. In caso contrario, come Giuda, guarderemo allo spreco di denaro criticando perché "noi avremmo fatto sicuramente meglio": sì, avremmo venduto meglio il nostro servizio per i poveri, ma non saremo stati con i poveri, il santuario abitato dal Risorto.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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