lunedì 29 aprile 2024

Buongiorno mondo!

Il “giogo” delle Beatitudini



Mt 11,25-30


In quel tempo, Gesù disse:

«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».



Gli scribi e i dottori della legge parlavano dall'alto della loro sapienza acquisita, imponendo pesi "che non toccavano nemmeno con un dito". Gesù non impone il giogo dell'osservanza della legge come segno concreto di amore a Dio. Il suo insegnamento è la sua vita stessa, il suo assomigliare nella totalità all'amore di un Dio che vuole tutti gli uomini suoi figli. Gesù non insegna una dottrina, ma attraverso la sua persona fa sperimentare la misericordiosa presenza di Dio e invita tutti a vivere la stessa realtà. La forza prorompente del messaggio evangelico, l’assumere il “giogo” delle Beatitudini, non consiste tanto in una serie di dogmi professati per potersi riconoscere e trovare un'identità nel mondo, per differenziarsi da "chi non crede". La sua forza sta nell'invito ad assomigliare a Dio nell'amore, un amore totale e gratuito, che non guarda al merito ma al bisogno, che "fa piovere sui giusti e sugli ingiusti", che vuole tutti felici di essere figli e fratelli. Quando ci vedremo faccia a faccia con Lui, non ci sarà chiesto conto di cosa abbiamo creduto, ma di come abbiamo vissuto. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

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