Quale pane?
Mc 6,17-29
(…) Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». (…)
Oggi la liturgia ci consegna la memoria del Martirio di Giovanni il Battista, la cui testa è stata offerta in premio per puro divertimento.
Giovanni, che malgrado le sue domande dubbiose su Gesù ("Sei davvero tu quello che deve venire?") resta un uomo per il quale la verità e la giustizia hanno valore più della sua stessa vita. Un uomo dalla coscienza retta, limpida, cristallina, capace di pagare di persona per le proprie convinzioni. Quanti di noi oggi mostrerebbero lo stesso coraggio?
La sua testa è stata offerta durante un banchetto. Subito dopo Marco racconta l'episodio della moltiplicazione/condivisione dei pani. Questo mi fa pensare a quante Eucaristie sono celebrate oggi, nelle nostre belle chiese, che rischiano di assomigliare più al banchetto di Erode che non alla cena di Gesù. Eucaristie che escludono, Eucaristie che addormentano le coscienze, Eucaristie che rappresentano il trionfo della ritualità precisina e ben confezionata ma che non sanno toccare il cuore della vita. Eucaristie in cui ci si inginocchia per rispetto davanti alla "Presenza" ma che non educano a inginocchiarsi davanti alle "presenze quotidiane del Dio-con-noi" schiacciato dentro un barcone malandato, lasciato solo in una corsia d'ospedale, abbandonato in una casa di riposo, scansato e allontanato perché “sporca” le nostre belle città. Erode continua imperterrito a imbandire le sue feste e i suoi banchetti e spesso noi ci imbuchiamo per avere la nostra fetta. Ricordiamolo: non saremo giudicati per ciò in cui abbiamo creduto, ma per come abbiamo vissuto.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
Grazie.
RispondiEliminaPaola