martedì 19 novembre 2024

Buongiorno mondo!

Il Dio che si abbassa



Lc 19,1-10


Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. (…)



Testo conosciutissimo quello di oggi e significativo di quello stile di accoglienza da parte di Gesù che ci mostra in concreto, ci fa sperimentare la presenza misericordiosa di Dio. Mi è sempre piaciuto notare come Zaccheo, a causa della sua statura dice l’evangelista, deve andare “in alto” per poter vedere Gesù. Già, perché abbiamo sempre considerato come Dio “abiti in alto”, quindi occorre “salire”, uscire fuori dalla “sporcizia” della storia per essere ammessi alla presenza pura di Dio. Con Gesù le cose cambiano: non dobbiamo più “salire” per incontrare Dio, ma occorre scendere; non più uscire dalla storia, ma restarvi dentro bene immersi; non più evitare con cura gli schizzi fangosi che rischiano di sporcare la linda immagine dell’osservante scrupoloso, ma lasciarsi inzaccherare senza paura per questo di offendere Dio. La vita di Zaccheo non era certamente un modello proponibile, eppure Gesù riesce a tirar fuori il meglio da lui (abietto e infame agli occhi dei suoi compaesani) accettando di incontrarlo e facendogli sperimentare quella compassione misericordiosa che, se accolta, cambia la vita. Il volto di un Dio che, secondo la logica spirituale dell’epoca, l’avrebbe punito e schiacciato, svanisce con la presenza di Gesù per lasciare il posto al volto di un Padre che si prende cura dei suoi figli e attraverso di loro chiama tutti a vita e felicità. Il frutto di tutto questo è la gioia. Dopo le barbarie cui assistiamo quasi impotenti in questi giorni, questa pagina lancia ancora una volta la sfida evangelica di un Regno che non si costruisce mediante violenza feroce e ingiustizia, ma percorrendo strade di incontro, di condivisione, di apertura e ricerca sincera della pace. A noi oggi di scegliere se restare comodi sul nostro “sicomoro” o deciderci a scendere e aprire la porta a Colui che “bussa e vuole restare a cena da noi”. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

1 commento: