Domande e risposte
Mt 16,13-23
(…) Disse loro: «Voi, chi dite che io sia?». (…)
Non mi soffermo sul cosiddetto “primato petrino”, anche nella Chiesa si è aperta una riflessione su questo servizio, che oggi deve trovare un nuovo significato e quindi nuove modalità espressive (con buona pace di tutti i sostenitori del papa-re).
Il Maestro pone una domanda "micidiale" ai suoi, cioè a noi: "Voi chi dite che io sia?".
Hanno appena ricevuto una messa in guardia dal lievito dei farisei e Gesù vuol capire cosa la gente dica di lui. Poi la butta lì: ma chi sono io per te? È una domanda micidiale perché dalla risposta si capisce da che parte stai, se dalla Sua o ancora dalla tua, cioè se sei ancora impregnato del lievito dei farisei, del lievito della religione che si prende il posto della fede.
Dalla risposta alla domanda emerge anche quale immagine di Dio ti porti dentro, se stai ancora in compagnia di una tua idea di Dio o se stai dentro l'amore di un Dio che chiede semplicemente di essere accolto e camminare con te nella costruzione di una felicità che nasce da una qualità di vita indistruttibile. Una qualità di vita che nasce dal sentirsi responsabili del benessere e della vita altrui. Una qualità di vita dove più ti prendi cura dell'altro più sperimenti l'abbraccio amante e vitale del Dio amante della vita. Una vita dove il potere del servizio prende il posto del servizio al potere. "Chi sono io per te?".
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
...... "se stai ancora in compagnia di una tua idea di Dio o se stai dentro l'amore di un Dio che chiede semplicemente di essere accolto e camminare con te nella costruzione di una felicità che nasce da una qualità di vita indistruttibile"...... grazie dLuciano per questo aiuto alla riflessione!
RispondiEliminaGrazie.
RispondiEliminaPaola
Buongiorno, caro don, per la maggioranza dei “cosiddetti cristiani”e’ difficile abbandonare la “istituzione chiesa “ perché essa è l’unica a garantire all’uomo, (con i dogmi, i precetti, riti, i sacramenti e i suoi sacerdoti ) il rapporto con il Dio, professato nel credo e di conseguenza, anche il posto “fisso” in Paradiso. Proprio ieri una mia amica, durante un confronto dialettico, mi ha messo a tacere con il famoso detto… chi lascia la via vecchia… etc. Purtroppo l’immagine di Dio, Onnipotente, Tappabuchi, Re, Salvatore, Padrone, Giudice, Impiccione, e’ difficile a morire perché per noi è difficile accettare, (perché scomodo e impegnativo) il PADRE MISERICORDIOSO, presentatoci da Gesù a cui dobbiamo assomigliare. Solo così infatti potremo costruire il REGNO . Marilisa
RispondiEliminaNon dico che bisogna forzatamente abbandonare la Chiesa, ma restare in essa per e insieme ad essa percorrere quelle vie di metanoia per restare fedeli al messaggio di Gesù e rendere il Vangelo sempre più affascinante. Io penso che si cambia insieme dal di dentro. Certo, con fatica, lo ammetto, e a volte con non poche disillusioni. Ma occorre provare e provare e provare ancora.
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