Buongiorno
mondo! "Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un
segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona" (Lc
11,29-32).
Il libretto di Giona è stato scritto quasi in reazione alla
deriva fondamentalista che l'autore sperimenta nella riforma di Esdra e Neemia
durante la ricostruzione postesilica. Il bisogno profondo di ritrovare le
proprie origini, di ritornare alla propria identità dopo l'amara e tragica
esperienza dell'esilio a Babilonia, conduce Israele a una sorta di chiusura
quasi ermetica di fronte "agli altri", a coloro che non
"conoscono il vero e unico Dio", "quelli che hanno calpestato il
nostro popolo, la nostra dignità". Leggiamo in Neemia: "In quei giorni vidi anche che
alcuni Giudei si erano ammogliati con donne di Asdod, di Ammon e di
Moab; la metà dei loro figli parlava l’asdodeo, nessuno di loro sapeva
parlare giudaico, ma solo la lingua di un popolo o dell’altro. Io li
rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli e li
feci giurare su Dio: «Non darete le vostre figlie ai loro figli e non
prenderete le loro figlie per i vostri figli o per voi stessi. Salomone,
re d’Israele, non ha forse peccato appunto in questo? Certo, fra le molte
nazioni non ci fu un re simile a lui: era amato dal suo Dio e Dio l’aveva fatto
re di tutto Israele; eppure le donne straniere fecero peccare anche
lui. Dovremmo dunque ascoltare voi e fare tutto questo grande male e
prevaricare contro il nostro Dio sposando donne straniere?». Uno dei figli
di Ioiadà, figlio di Eliasìb, il sommo sacerdote, era genero di Sanballàt, il
Coronita; io lo cacciai via da me. Ricòrdati di loro, mio Dio, poiché
hanno profanato il sacerdozio e l’alleanza dei sacerdoti e dei
leviti. Così li purificai da ogni elemento straniero e ristabilii gli
incarichi dei sacerdoti e dei leviti, ognuno al suo compito…" (Ne 13,23-30).
Non è forse questo
un monito anche per il nostro tempo? Non è forse questo "il segno di
Giona" per noi oggi? Giona viene inviato a Ninive, storica potenza nemica
d'Israele, perché possa accogliere l'annuncio della misericordia del Signore.
Noi, che oggi
viviamo ed esprimiamo in maniera più che visibile questa tentazione di
rinchiuderci, come Chiesa e come Stato (Prima gli Italiani!), dentro la nostra
cittadella fortificata per godere e bearci delle nostre ricchezze spesso
generatrici di ingiustizie, per ribadire che possediamo l'unica verità su tutto
e tutti, che l'unica vera chiesa siamo noi, a noi oggi viene dato il segno di
Giona. E questo segno non è da cercare in visioni o apparizioni (i vari
"segreti" affidati ai "visionari" li lasciamo volentieri a
quelli che sguazzano in queste cose). Il segno è Colui da cui traspare il volto
di un Dio che "fa sorgere il suo sole sui giusti e sugli ingiusti",
Gesù stesso. Come sempre a noi la scelta: di quale Dio vogliamo essere figli?
Di quale Maestro vogliamo essere discepoli? Un abbraccio a tutte e a tutti.
Buona vita.
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