Buongiorno mondo!
Nella preghiera al Padre che Gesù esprime dopo l'ultima cena, egli chiede:
"Consacrali nella verità. La tua parola è verità" (Gv 17,11b-19).
Queste parole ci riportano a quanto andavo scrivendo qualche giorno fa a
proposito della verità. "La tua parola è verità", è quella parola che
si è fatta carne, che si è fatta uno di noi, è il Maestro stesso. Consacrati
nella verità significa essere condotti a vivere la vita di figli nel Figlio,
adottare il suo stile di vita, essere innestati in quella vigna che offre il
frutto della vita a chiunque. Non è una verità statica, ma dinamica, una verità
che dal centro (il Memoriale della sua vita e del suo modo di vivere) ci
spedisce nella periferia del mondo che incontriamo ogni giorno, fatto di
persone concrete, che sono quello che sono e non quello che noi vorremmo che
fossero. Se di lotta si tratta, la lotta per la verità non è quella delle
campagne pro o contro, non è la lotta che distorce la preghiera elevandola
contro qualcuno, non è la lotta di sentinelle che si ergono a bastioni in
difesa di chissà quali valori non negoziabili, non è la lotta di chi usa la
croce per farci un quotidiano, non è la lotta di chi pensa di misurare la
gloria data a Dio con la lunghezza dello strascico dell'abito cardinalizio, non
è la lotta di chi si rinchiude nella nostalgia dei "bei tempi della
cristianità quando tutto girava intorno alla Chiesa": è la lotta di chi sa
che la posizione più autentica del discepolo è chinarsi sui piedi dell'umanità
piegata e piagata. La verità nasce dal farsi pane con e come Colui che è Pane
di vita. Se abbiamo motivo di orgoglio nell'essere consacrati nella verità,
ebbene la verità del servizio è l'unica fonte di tale umile orgoglio! Un
abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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