Buongiorno
mondo! Oggi facciamo memoria della nascita di San Giovanni Battista, ultimo dei
profeti e famosissima "vox clamantis in deserto", la voce che grida
nel deserto. È vero che Marco ha utilizzato il testo di Isaia spostando la
punteggiatura (da "Voce di uno che grida: "Nel deserto
preparate...." a "voce di uno che grida nel deserto:
preparate..." ), ma resta affascinante comunque quel gridare nel deserto,
all'epoca luogo-simbolo del rifiuto di una certa istituzione religiosa, ma
anche rifugio per terroristi che combattevano l'invasore (niente di nuovo sotto
il sole...mi pare). Non voglio essere irriverente né dissacrare la figura immane
del Battista, ma a volte pensando a Lui mi viene in mente quella famosa
pubblicità della particella di sodio nella bottiglia d'acqua: "C'è
nessuuuuunooooo....?". È il destino di tutte le voci che annunciano la
Parola: spesso, al meglio, non vengono degnate di attenzione; al peggio,
vengono ridotte al silenzio. Ma vi è anche un'altra realtà, più subdola: pur di
non ascoltare la voce al servizio della Parola, si fanno avanti voci che
vogliono essere loro stesse parola, che sanno abilmente sostituirsi alla
Parola; voci che hanno la pretesa di possedere la Parola. Giovanni insegna che
non si possiede la Parola, ma si è posseduti da essa. Siamo solo voci che si
fanno eco di una Parola che viene da lontano e sa condurre lontano chi a lei si
affida. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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