Buongiorno mondo!
Guaritori feriti
Lc 6,6-11
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
Gesù è e resta un ebreo. Marginale, come ha ben scritto Meyer, ma pur sempre un ebreo. E per lui, come per tutti i suoi conterranei e contemporanei, il sabato è il sabato.
Il sabato, certo, ma vissuto secondo le parole dei profeti i quali, con la voce di Isaia, gridavano: " (Dice il Signore) Smettete di presentare offerte inutili, l'incenso è un abominio per me, noviluni, sabati, assemblee sacre, non posso sopportare delitto e solennità. I vostri noviluni e le vostre feste io detesto, sono per me un peso, sono stanco di sopportarli…" (Is 1,13-14). Come se oggi il Padreterno dicesse a noi: "Non ne posso più delle vostre cerimonie, dei vostri riti, delle vostre processioni… togliete di mezzo le strutture di peccato, poi magari se ne riparla".
Gesù ha appena detto ai farisei che Lui è Signore del sabato per far comprendere che il sabato è per l'uomo, cioè in suo favore, e non il contrario. Per Gesù non vi può essere espressione religiosa che mortifichi l'uomo; non può sussistere un precetto che "ad majorem Dei Gloriam" opprima l'uomo e lo umili. Gesù ha ben chiaro che il suo "Dio", il Padre, ha cura di tutti e di ciascuno, in particolare di coloro che la vita, in qualche modo, ha reso fragili e vulnerabili. Non è certo il "Dio" che si complimenta con i pii osservanti, con quelli che "sono a posto" con i precetti. Il suo amore è gratis, va al di là dell'utile e dell'inutile, esce fuori dai confini di una religione prepotente che si fonda sulla pretesa di inquadrare "Dio" e rinchiuderlo nei recinti dell'osservanza formale.
Sorella, fratello: il messaggio di Gesù è chiaro. Ti invita a "metterti in mezzo" (il posto abituale del Risorto quando appare ai suoi), a lasciarti "guarire" anche "di sabato". Ti invita a prendere il suo posto, il posto di Colui cha si è caricato, guarendole, delle nostre fragilità per diventare con e come Lui un guaritore ferito. Ferito dalle ferite altri, capace dello sguardo compassionevole e misericordioso del Padre che non si preoccupa se "osservi o meno il sabato", ma che con te "osserva" e si fa carico delle ferite dell'umanità.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
Nessun commento:
Posta un commento