giovedì 16 settembre 2021

Buongiorno mondo!

Spacciatori di religione


Lc 7,36-50

"Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due (…)".




Nella parabola che Gesù racconta, in merito al gesto della "peccatrice", ci viene detto che il padrone "condona" il debito a"tutti e due"i debitori.

A "tutti e due".

Non vi è uno che merita più e uno che merita meno: il debito è condonato allo stesso modo a "a tutti e due".

L'accento è posto sul "tutti e due": entrambi debitori, entrambi condonati. E tutti e due allo stesso modo. Non è che a chi aveva il debito maggiore sia stato chiesto un "di più": entrambi "condonati" allo stesso modo.
Tale accento è posto sul come questo "condono" è stato accolto. "Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più".

Quanto più si riconosce la propria fragilità, la propria debolezza, financo quello che nella dottrina definiamo "peccato" (e qui bisognerebbe intendersi una buona volta), tanto più si allarga lo spazio della misericordia che risana e riapre la strada dell'umanità.

Se ti ritieni giusto e dall'alto della tua "giustizia", cioè il sentirti a posto davanti a Dio, ti permetti di ergerti a giudice dell'altro, significa che hai ritenuto il "condono" una sorta di "dovuto": sono stato bravo, quindi Dio mi deve la sua attenzione misericordiosa. "Ho fatto tante preghiere, ho fatto tante novene, sono andato in pellegrinaggio a Lourdes, a Medjugorie (mah…), ho visitato il Manto di San Giuseppe a Roma (ri-mah…), quindi Dio deve esaudirmi, deve ascoltarmi…".

Ragazzi, siamo fuori strada.

È meglio per noi indossare le vesti di quella prostituta alla cena di Simone piuttosto che indossare le vesti del buon credente al fine di passare per buone persone. Lei era prostituta (suo malgrado, probabilmente), noi lo siamo sovente per scelta, per ottenere benefici. E, purtroppo, tanti ci insegnano ancor oggi questa "nobile" arte.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

Nessun commento:

Posta un commento