Autostrade e sentieri
Lc 9,18-22
"Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno»".
La seconda parte del vangelo secondo Luca è un percorso arduo e faticoso per i discepoli, per noi. I Dodici, come noi, forniscono risposte giuste ("Tu sei il Cristo di Dio") a livello formale. Purtroppo le risposte nascono da un pre-giudizio, da una pre-comprensione errata: esse non fanno altro che rendere espliciti i desideri, le idee, le aspettative che ciascuno si porta dentro e che, nelle parole di Pietro, vengono alla luce.
L'autostrada della religione offre tracciati sicuri, con aree di sosta, luoghi in cui puoi arrestarti con comodo. Questa autostrada ti dice da dove parti e sai dove arrivi. E se per caso o per altro motivo esci a un casello per curiosità e ti senti deluso, l'autostrada è lì che ti aspetta per portarti a buon fine.
Il sentiero della fede, che dovranno affrontare i Dodici, è tutt'altra cosa. Non è una via comoda. Esige leggerezza, ti chiede di partire con l'essenziale. Il sentiero della fede ti mostra il suo inizio, ma non la fine: non sai dove arriverai, quando arriverai, chi troverai (prega Dio di non incontrare nessuno che ti indichi l'autostrada!, la via più facile, più veloce, più comoda). Questo sentiero non sopporta itinerari prestabiliti, in cui puoi evitare comodamente traffico, incidenti di percorso, smarrimenti improvvisi. A volte il sentiero si perde tra rocce e alberi, e tu te lo devi ritrovare (e magari sei senza "acqua", le sicurezze che ancora ti sostenevano).
Ecco, sorelle e fratelli, ecco qui il percorso che si apre davanti ai Dodici, che siamo noi oggi. Il percorso della fede inizia non quando tu ti poni domande su Dio, ma quando Lui le pone a te e tu accetti di metterti in gioco, quando ti lasci interrogare, quando non ti accontenti più di risposte preconfezionate (autostrada) e ti lasci sondare fin nell'intimo da domande che ti scuotono, che rompono la tua sonnacchiosa monotonia religiosa.
Dobbiamo imparare a coniugare il verbo osare. Solo chi osa di farsi "interrogare" dal Maestro può imparare a cercare risposte.
Fin quando non rinunceremo alle risposte che già portiamo dentro di noi la Sua libertà non potrà incontrare la Nostra.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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