Preghiera di Dio
Lc 6,12-19
“In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, (…)”.
Una traduzione più letterale è possibile: “Ora avvenne in questi giorni: egli uscì verso il monte a pregare e stava a passare la notte nella preghiera di Dio (…)”. Gesù che esce - richiama l’Esodo – ma da dove esce? Dove va?
Sul monte, che è il luogo dove Mosè andò per ricevere la Legge, per ricevere la Parola di Dio. Come Mosè discese portando la Parola di Dio così anche Gesù scende portando la nuova Parola, la seconda legge, la nuova alleanza, l’alleanza della misericordia e del perdono, che ci dà il cuore nuovo (Cf. Ger 31). Gesù esce e va verso questo monte.
Luca ce lo dipinge che “stava a pernottare nella preghiera di Dio”. La notte di Gesù in preghiera è l’alba della Chiesa, cioè noi nasciamo dalla notte di Gesù. La notte vuol dire la morte e ricordiamo che avevano deciso, nel brano precedente, di eliminarlo. Per Lui, però, la morte non è la morte, ma è un uscire e un salire sul monte nell’intimità con Dio e pregare: la comunione con Dio.
Cosa significa pernottare nella preghiera? Nel testo greco c’è scritto “nella preghiera di Dio”, perché ci sono preghiere che non sono di Dio; normalmente noi preghiamo i nostri idoli, le nostre fantasie, non Dio. La preghiera è quello stare davanti a Dio che ti fa essere te stesso, perché siamo fatti a Sua immagine e somiglianza. Questo avviene di notte, ossia nel momento dove tutto scompare, il momento del vuoto, del nulla. La preghiera è già vivere ora quella comunione definitiva con Dio che vive la morte: in particolare la morte di tante sue immagini distorte in cui, fino a “questi giorni”, avevamo creduto e nelle quali avevamo posto la nostra fiducia.
Mi piace pensare all’espressione “preghiera di Dio” in questo modo: Gesù si sintonizza con il Padre; non cerca risposte ma, nella sintonia con il Padre, l’uomo Gesù è in grado di produrre una scelta che è secondo Dio, nei confronti degli uomini con cui vive, i discepoli e gli apostoli. Ecco, sintonizzarsi con Dio, non strappare a Lui qualcosa o strappare chissà che.
Abbiamo ancora strada da fare.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
P.S. Causa impegni, la rubrica riprenderà a partire dal 3/11.
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