Fare per vivere, vivere per fare
Mt 7,21.24-27
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli (…).
In poche parole: il "fare" la parola di Gesù che è il Figlio significa diventare figli. Questo è ciò che noi chiamiamo "salvezza". Siamo abituati a "spostare" la "salvezza" in un qualche aldilà… ma la salvezza è questa: vivere come figli e quindi tradurre questo in fraternità. Possiamo anche "fare" tutte le altre parole migliori del mondo, ma se non "facciamo" la sua Parola, non siamo figli, quindi non viviamo la fraternità.
Per entrare nel regno dei cieli non bastano né la fede né la preghiera corretta. Bisogna fare la volontà del Padre che è nei cieli. Lo diciamo nel Padre nostro: "Sia fatta la tua volontà". E la volontà del Padre è l'amore dei fratelli. E questo amore si esprime attraverso il cuore che ama e le mani che operano secondo il cuore. È un fare sempre, l'amore. È un sentimento che poi detta la tua vita concreta e si esprime nella mano, nel fare.
Credo non vi sia molto altro da dire.
Un abbraccio a tutte e a tutti.
Buona vita!
Buona giornata
RispondiEliminaGrazieeee!!
RispondiEliminaMuchas gracias 💚
RispondiEliminaSono passata da seguirti su Facebook a qui. Grazie. Anna Paola
RispondiEliminaPiù che fare io provo a fare. Non tutte le ciambelle mi riescono con il buco.
RispondiEliminaPenso anche che il fare e pregare siano il completamento l'una dell'altra più fai più trovi piacere nel pregare e più preghi più trovi gioia nel fare.
Buona giornata
Mi chiamo Fabio Santulini
RispondiEliminaGrazie mille!
RispondiEliminaAmore in ogni atto in ogni sguardo in ogni parola liberarsi da rancori odio provare riprovare e anche quando sei per buttarti via perché è tutto buio e il nulla ti mangia dentro vale la pena di riprendere con calma piano piano con amore e vedere gli altri Amore
RispondiEliminaCiappi Elisabetta
EliminaBuongiorno a te Luciano e a tutti … e sempre grazie…
RispondiEliminaTi aspettiamo!
Buongiorno.Il fare come coscienza e consapevolezza dell'Amore nell'altro.Nn facile ma da tentare sempre.Renato
RispondiEliminaGrazie, Macek Zini
RispondiEliminaOttimo!Grazie! Carla Loda
RispondiElimina-Fare-
RispondiEliminaLa Sua Parola!
Vale a dire... io sono quel che faccio. Che fatica fare...a volte le cose che ci proponiamo di fare sono più numerose di quelle che in effetti riusciamo a fare... cosi spesso ci sentiamo poco in sintonia con Lui che È Parola.
Buona giornata don!!
Antonella Vicari
Grazie don Luciano. Giovanni Capiluppi
RispondiEliminaBuongiorno don grazie sempre.
RispondiEliminaL'incarnazione è necessaria. Il cristianesimo non è ideologia, ma doloroso e gioioso parto di Sé. Posso pronunciare tutte le Scritture ad alta voce, ma se il mio silenzio non si fa a Verbo, il mio respiro non si fa Spirito,il mio sguardo non si fa Compassione sono fuori dal Regno, non fuori da un luogo da abitare dopo la morte fisica, ma fuori da quell'abbraccio tra natura umana e natura divina, da quel calore che dissolve ogni morte, ogni stasi indebita verso noi stessi e verso l'Altro.
RispondiElimina🥰
RispondiEliminaFarsi figlio: farsi fratello di tutti, Amore per tutti! Grazie Luciano, buona serata!
RispondiEliminaPieranna Ottonello
Grazie
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