Maria di Magdala
Gv 20,1-2.11-18
"Maria di Magdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto".
È l'esperienza fondamentale per la fede di ogni credente: l'incontro con il Risorto si fa necessariamente annuncio di una buona notizia. Ancora una volta Gesù stravolge gli schemi abituali della cultura delle persone: sceglie di mostrarsi per primo a una donna (qualcuno malignamente potrebbe sostenere che in questo modo, secondo gli stereotipi, la notizia di sarebbe diffusa più in fretta... sento già le unghie delle sorelle pronte a scattare...). Il Maestro è sempre "oltre", è sempre al di là dei nostri schemi, ci obbliga a ripensarci sempre e a trovare sempre nuove modalità per annunciare la buona notizia, ad avere il coraggio di spezzare quel sistema patriarcale che ancora è ignobilmente presente dentro la comunità dei credenti. Modalità nuove che sappiano suscitare stupore, che facciano sorgere interrogativi, che diano anche adito a dubbi capaci di tenerci svegli e di non farci mai accontentare di risposte preconfezionate. Maria ha riconosciuto Gesù il Crocifisso dopo che questi ha pronunciato il suo nome. La fede, pur se vissuta nell'ambito della comunità di coloro che si fidano del Maestro, ha sempre e comunque una dimensione personale, intima, profonda ma anche segnata dalla fatica del crescere quotidiano, dalla fatica di restare attoniti davanti a un sepolcro vuoto che pare, a volte, inghiottire le poche certezze che avevamo costruito con fatica. Il Maestro conosce il nostro nome intimo per farci "voltare" verso di lui e non restare centrati su noi stessi e le nostre certezze. La fede implica il fidarsi e l'affidarsi alle Sue certezze più che alle nostre. Solo allora ciascuno potrà dire il suo: "rabbunì".
A tutte e a tutti un abbraccio. Buona vita.
Grazie Don, un abbraccio...
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