Ahimè!
In quel tempo, il Signore disse: «Ahimè per voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Ahimè per voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Ahimè per voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Ahimè anche per voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Dopo le dure parole di ieri, Gesù non ammorbidisce il tono. Arrivano gli "ahimè", da tradurre così e non con "guai!", perché in fondo si tratta di un grido di dolore.
Ammalati di perfezionismo nell'osservanza dei precetti minimi, di protagonismo nella vita religiosa e civile, di ipocrisia perché, come i sepolcri, comunicano solamente vie di morte, i farisei nella loro ricerca di "perfetta santità", di "separazione assoluta" dai peccatori hanno dimenticato l'unico comandamento importante: quello dell'amore. Pensando di mostrare il loro amore a Dio, non si rendono conto di essere attratti dal loro amore per se stessi, dall'amore per il potere che detengono sul popolo. In tutto questo sostenuti dai dottori della legge: quelli che sanno. Quindi in queste poche parole siamo messi in presenza di quelli che "sanno" che guidano a loro volta i passi di quelli che "fanno".
È il rischio presente anche nella comunità dei discepoli, dove spesso e volentieri il veleno del troppo zelo, o del falso zelo, serve solamente a mascherare il desiderio di perfezionismo e di protagonismo dentro la vita religiosa e sociale.
Vogliamo essere i primi, dimenticando che per Gesù "primo è colui che si fa ultimo". Ci presentiamo come maestri, dimenticando che "uno solo è il Maestro". Rivendichiamo il potere di Dio, dimenticando che il Dio annunciato da Gesù è un Dio il cui unico potere è quello del servizio.
Forse qualche "ahimè" farebbe del bene anche a noi.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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