Mettersi in gioco
Lc 8,16-18
(…) Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere.
A prima vista potrebbe suonare come un'ingiustizia, una crudeltà terribile: ma come, non è proprio Lui che parlava di solidarietà, di condivisione? Leggere queste parole con i nostri criteri, che dipendono pesantemente dai criteri economici, ci porterebbe a queste conclusioni. Ma Gesù sta parlando di tutt'altra cosa. Egli fa riferimento a tutte e tutti coloro che, entrando nella logica del Regno, accolgono l'amore del Padre e accettano di condividerlo creando nuove relazioni tra gli uomini. Senza la paura di perderci o di perdere qualcosa: gratuitamente hanno accolto l'amore del Padre, gratuitamente lo condividono assomigliando a Lui nel loro modo di amare. Per questo quanto più si mettono in gioco, tanto meno perdono, perché il Padre rende sempre più grande questa capacità di amare. D'altra parte, come ricordava il testo del vangelo ascoltato proprio ieri, dobbiamo coltivare sempre la consapevolezza di essere amministratori, custodi di quanto ci è stato affidato e donato gratuitamente: la vita, il mondo, la creazione intera.
Al contrario di chi evita accuratamente di mettersi in gioco e rende sterile questa capacità: un amore non condiviso è un amore che muore, un amore che non ha alcun significato per cui "a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere".
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
La guerra è la malattia non la soluzione.
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Grazie.
RispondiEliminaPaola
..... effettivamente risulterebbe oscuro il passo del Vangelo, ma dLuciano fornisce un aiuto grande! perciò grazie! buon dì a tutti!
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