giovedì 18 dicembre 2025

Buongiorno, mondo!

Dio-con-noi, Dio-per-noi


Mt 1,18-24

(…) Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

«Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:

a lui sarà dato il nome di Emmanuele»,

che significa «Dio con noi». (…)


Matteo ci presenta così, in maniera lapidaria, il tema del suo vangelo, il Dio-con-noi. Alla fine infatti, Gesù dichiarerà ai suoi discepoli: “Io sono con voi fino alla fine dei tempi”, cioè per sempre. A differenza di Mosè (figura sulla quale Matteo ha modellato la presentazione di Gesù nel suo vangelo) che a un certo punto “lascia” il suo popolo sulla soglia della Terra Promessa, Gesù ci assicura che non resteremo mai soli, Lui sarà sempre con noi. Lungi dal presentarci il volto di un Dio che si offende, si adira e si ritira dal suo popolo, Gesù ci propone il volto di un Padre che ci assicura la sua continua presenza, il suo essere-con-noi costantemente. La prossimità del Padre, il suo esserci con noi e per noi diventa quindi fonte di fiducia e di forza nel cammino. Il Dio-con-noi rivela il suo essere per noi, il suo prendersi cura di ognuno in particolare per portare tutti alla pienezza della vita. Dio non è geloso delle sue prerogative: l’Incarnazione ci rivela che il progetto del Padre, in Gesù, è quello di offrire a ciascuno dei suoi figli la possibilità di assumere quella condizione divina che permetta a quella “somiglianza e immagine” di risplendere in maniera viva e vitale nella storia. Il Dio-con-noi è un Dio che chiede di essere accolto, non servito; di essere amato, non temuto. È questo il volto di Dio che, nella ricorrenza del Natale, ci chiede di fare strada con noi, sempre. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

La guerra è la malattia non la soluzione.


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Buongiorno, mondo! 

mercoledì 17 dicembre 2025

Buongiorno, mondo!

Righe “storte”


Mt 1,1-17

Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.

Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, (…).



Questo testo suscita reazioni un po’ diverse: in chi ascolta si percepisce il disorientamento davanti a questa teoria di nomi che, fatta salva qualche eccezione, ai più non dice nulla o quasi. Al povero prete che deve magari farci il pensierino del giorno a Messa sale un po’ di ansia: “che dico?”. Quando Matteo propone la genealogia di Gesù ai suoi ascoltatori (secondo il tipico modo di “raccontare” la storia in Israele) sa di trovarsi di fronte a gente che le storie narrate dalle scritture le conosce e proprio per questo comincia a preparare il terreno per quello che sarà lo “scandalo Gesù”. Dunque, Matteo deve introdurre questo personaggio Gesù presso i suoi ascoltatori e quindi lo inserisce nel contesto della storia della salvezza, facendo loro rizzare i capelli. In questo percorso storico Matteo inserisce quattro donne (stranamente, perché era solo l’uomo a generare, mai la donna) e quattro donne di costumi giudicati con noncuranza “facili”. Tamar, che fece un figlio con il padre del marito defunto; Racab, che esercitava la professione più antica del mondo in maniera regolare; poi Betsabea, la donna di cui si era invaghito Davide, che Matteo, con poco tatto, nomina come “quella di Uria”,; infine la “delicata” Rut che così, senza aver fatto nulla, al mattino si sveglia nel letto di Booz che si chiede “Chi è mai questa?”, e Rut era incinta. Alla fine arriva anche Maria, che ha la “fortuna” di chiamarsi con l’unico nome mai amato nella Bibbia: Miryam (o Maryam in aramaico), come la sorella di Mosé, colpita dalla lebbra per aver “tramato” contro il fratello (ma gli autori sono maschi e la storia è letta esclusivamente con occhi maschili…). Ecco come Matteo inserisce Gesù nella storia: una storia non di santità, ma di piena e fragile umanità, nella quale entra non per castigare ma per portare vita e salvare. Già nella genealogia Matteo ci mostra che Colui che viene è per i “malati e non per i sani” e che questo atteggiamento mostra il volto di un Dio che accetta di sporcarsi le mani dentro la nostra storia, uno che non si schiera dalla parte dei potenti o dalla parte di quelli che preferiscono le statuine dei presepi alle persone in carne e ossa...Credo sia un invito a non giudicare troppo frettolosamente le nostre “storie”, le “storie” in cui siamo o quelle che ci sfiorano. In fondo, Matteo ci sta dicendo che la misericordia di Dio sa scrivere diritto anche su quelle che noi consideriamo righe storte: anzi, predilige proprio le righe storte.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

La guerra è la malattia non la soluzione.


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Buongiorno, mondo! 

martedì 16 dicembre 2025

Buongiorno, mondo!

Signore e Signori, mantenete la fila, prego…



Mt 21,28-32

E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».



Il Maestro oggi fa cadere, nel tranquillo stagno del nostro perbenismo farisaico, una parola dura, spietata oserei dire, che dovrebbe levarci il sonno per un bel po’! Coloro che erano considerati esclusi da qualsiasi salvezza, perché di fatto impossibilitati a osservare la Legge, proprio costoro “saltano” la nostra composta fila nell’accesso al Regno. Noi lì, tutti buoni in fila, col nostro certificato in mano ad attestare la quantità di messe, di preghiere, di “buone opere”, di impegno in parrocchia, in attesa del nostro turno e loro… ci passano avanti, senza carte in mano per di più! Noi lì, profumati d’incenso, mentre loro luridi e puzzolenti per la sporcizia che noi abbiamo gettato loro addosso (da qualche parte la si deve pure buttare, no?), e ci passano avanti. Noi lì, a ripassare gli articoli del Credo prima dell’esame finale, loro spavaldi, senza nemmeno conoscere il nome di Dio, e ci passano avanti. Noi lì, con la tessera sindacale di operai della prima ora, fieri di aver costruito “tutto questo”, loro senza nemmeno uno straccio di “contratto”, anzi, raccomandati dal Figlio del “Padrone”, e ci passano avanti.
Già, dobbiamo ancora capirla: non saremo giudicati per ciò in cui abbiamo creduto, ma per come abbiamo vissuto. Abbiamo vissuto cercando di assomigliare al Padre: bene, non c’è bisogno di fare la fila… Abbiamo vissuto sul piedistallo del pregiudizio, dell’esclusione, senza mai preoccuparci del bene dell’altro? Beh… da questo punto, signori, la vostra fila di attesa si muove moooooolto lentamente… sapete il Capo è magnanimo, vi lascia ancora il tempo per cambiare… e imparare da quelli che vedete laggiù a fare festa per ogni fratello e sorella ritrovati. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

La guerra è la malattia non la soluzione.


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Buongiorno, mondo!

lunedì 15 dicembre 2025

Buongiorno, mondo!

Vite autorevoli


Mt 21,23-27

In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».

Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». (…)


“Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?”: questa è la domanda che le autorità religiose pongono a Gesù. Ogni volta che l’istituzione religiosa è messa in crisi dalla denuncia profetica parte l’inchiesta. La preoccupazione principale non è quella di cogliere l’appello al discernimento alla verifica e quindi alla conversione; la preoccupazione è quella di stabilire subito il limite: chi ti da il permesso di fare questo? La salvaguardia del potere è il primo fine di ogni istituzione e tutto quello che rischia di far sorgere dubbi sulla legittimità di tale potere è subito oggetto di studio minuzioso. I tempi non sono molto cambiati, anzi, mi pare che stiamo assistendo a un ritorno in forze di espressioni di autorità che non sono però sostenute da altrettanta autorevolezza. Gesù fonda la sua autorità nell’intimità con il Padre e con il suo progetto: il Regno e quindi la proposta di umanizzazione che permea il suo vangelo. In tale prospettiva, il potere dell’autorità costituita si sente minacciato e, in risposta, comincia a seminare il dubbio. L’autorità di Gesù viene dalla sua stessa vita: fa quello che dice e dice quello che fa, nel Padre. A noi la scelta: una vita di autorità imposta, o l’autorevolezza di una vita vissuta nel dono totale di sé. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

La guerra è la malattia non la soluzione. 


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Buongiorno, mondo!

sabato 13 dicembre 2025

Buongiorno, mondo!

 Attese e domande...


III Domenica Avvento A


Provocazioni evangeliche in Mt 11,2-11


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III Domenica Avvento A


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III Domenica Avvento A


Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

venerdì 12 dicembre 2025

Buongiorno, mondo!

La ballata dei “rosiconi”


Mt 11,16-19

In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: "Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!".
 venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».



Il Battista digiuna: è indemoniato! Il Figlio dell'Uomo mangia e beve: è uno sregolato che non si sa controllare! 

Quando non si vuol cambiare nella vita, quando non si vuol abbandonare il "comodo" (si fa per dire) rifugio della religione, tutte le scuse diventano buone. Quando la proposta del Maestro arriva dritta al cuore, quando Egli smaschera le nostre connivenze silenziose con le forze di morte che vogliono sfruttare e umiliare la nostra umanità, anche quando queste forze provengono dalla stessa istituzione religiosa, qualunque essa sia, anche noi ci associamo al coro: "Sei uno sregolato, non capisci come va il mondo, vai a predicare ai pescatori in Galilea che è meglio, torna nel tuo villaggetto di cafoni!". 

La religione dissociata dalla fede diventa una sorgente feconda di disumanità: imprigiona l'uomo impedendogli di crescere, di sviluppare tutta la sua potenzialità, riducendolo a un omuncolo dedito all'obbedienza cieca in nome di Dio. Non è questo che è venuto a portare il Figlio dell'Uomo, e noi lo sappiamo. 

Non ci resta, una volta ancora, che deciderci. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

La guerra è la malattia non la soluzione. 


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Buongiorno, mondo!

giovedì 11 dicembre 2025

Buongiorno, mondo!

Dall’osservanza alla somiglianza


Mt 11,11-15


In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui». (…)


Il detto di Gesù riportato da Matteo riflette le tensioni presenti agli inizi tra i discepoli di Giovanni e le comunità di quelli che seguivano Gesù. Per quanto "grande" Giovanni Battista appartiene ancora al mondo di una certa religione, dove l'osservanza della legge e del comandamento garantisce l'attenzione di Dio nei nostri confronti, così come l'inosservanza ci rende certi della sua ira, pronta a scatenarsi sulle nostre teste di peccatori incalliti. La proposta di Gesù va esattamente nell'altra direzione: dalla religione alla fede, ossia non più un dio da temere e a cui obbedire, ma un Dio da cui lasciarsi amare e con cui amare e far crescere la vita nelle relazioni umane che coltiviamo. Anzi, più umanizziamo le relazioni, vivendo la proposta di Gesù espressa nelle Beatitudini, più rendiamo divina la nostra esistenza. In altre parole: amando con Lui e come Lui assomigliamo al Dio che vuole la nostra felicità e piena realizzazione nella vita. Giovanni è stato un grande, questo è fuor di dubbio, ma la "piccolezza" di chi vive le Beatitudini supera di gran lunga tale grandezza. In quale gruppo vogliamo stare: tra quelli che propongono una “pastorale della paura” o nella novità della buona notizia del Maestro?. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

La guerra è la malattia non la soluzione.


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Buongiorno, mondo! 

mercoledì 10 dicembre 2025

Buongiorno, mondo!

Un giogo d’amore


Mt 11,28-30


In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».



Nel suo percorrere la vie della Palestina il Maestro si è spesso imbattuto o ha cercato di proposito coloro che la Legge, e quindi l'istituzione religiosa, emarginava ed escludeva da una relazione filiale e salvifica con Dio. A tutte e a tutti costoro ha dato una parola di speranza, ha rivolto loro un gesto di vita e di amore, spesso reintegrandoli in quella società dalla quale, in nome di Dio e per dare a Lui gloria, erano stati esclusi.  

Ecco quello che mi arriva ascoltando la parola evangelica di oggi.

Il suo giogo non è quello della Legge che mortifica, ma quello dell'amore che comunica vita. Il suo giogo è l'invito ad associarci a Lui per imparare ad amare come e con Lui l'umanità che incontriamo ogni giorno, comunicando vita e dignità, lasciando così trasparire il volto di un Dio che vuole le sue figlie e i suoi figli felici e pieni di vita. Non è un giogo fatto di regole e imposizioni, ma di gesti che aprono alla vita e fanno star bene le persone. Come sempre, a noi scegliere da che parte stare. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

La guerra è la malattia non la soluzione.


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Buongiorno, mondo! 

martedì 9 dicembre 2025

Buongiorno, mondo!

Transumanza dello Spirito


Mt 18,12-14


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?

In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.

Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».



Oggi il Maestro ricorda a tutti i pastori in particolare, ma non in maniera esclusiva, che non siamo fatti per una "pastorale" sedentaria di conservazione del capitale acquisito, per accontentarci del piccolo gruppetto che riempie le nostre attese, per dire che ormai si è sempre di meno per cui bisogna compattarsi perché non si vede ancora la luce in fondo al tunnel, e via piagnucolando. Il Maestro ricorda a tutti che la comunità dei suoi ha uno stile di vita ben preciso: non si lascia indietro nessuno, anzi, chi meno conta riceve più attenzione. Non siamo fatti per stare tutti i giorni a contarci, ma per andare in cerca di tutte e tutti coloro che anelano alla vita e che in un modo o in un altro possono diventare compagni di viaggio nella costruzione del Regno, dove nessuno si sente solo, nessuno è escluso, tutti si preoccupano di ciascuno. Allora usciamo fuori: fuori dalle sacrestie e dritti alle periferie dell'umanità, dentro i meandri di questa storia in cui siamo invitati ad entrare come portatori di speranza, di gioiosa speranza perché siamo dentro l’abbraccio amante e vitale di quel Mistero che è fonte inesauribile di vita.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

La guerra è la malattia non la soluzione.


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Buongiorno, mondo!

sabato 6 dicembre 2025

venerdì 5 dicembre 2025

Buongiorno, mondo!

Osare sguardi nuovi


Mt 9, 27-31


In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».

Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». (…)


Mi piace pensare alla casa di cui parla il testo del Vangelo odierno come a un'icona della comunità cristiana. Uno spazio, un luogo che dona a tutti la possibilità di incontrare il Maestro attraverso gesti di attenzione e di accoglienza pura. Un Maestro che è capace di rinnovare il nostro sguardo sulla vita se sappiamo consegnare a Lui le cecità che si annidano dentro di noi. Quelle cecità che escludono, emarginano, feriscono e generano indifferenza. Se continueremo a pensare di essere gli unici veri vedenti in questo mondo, resteremo miseramente ciechi. E più saremo ciechi più ci creeremo delle illusioni sull'identità di Dio. Umilmente, ma con gioia e speranza, entriamo a casa del Maestro perché apra i nostri occhi e ci renda trasparenza della sua presenza. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

La guerra è la malattia non la soluzione.


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giovedì 4 dicembre 2025

Buongiorno, mondo!

Dal deus ex-machina al Dio di Gesù


Mt 7,21.24-27


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. (…)


Affascinanti e quanto mai crude nella loro chiarezza le parole del Maestro stamane. Tutti noi abbiamo imparato quanto sia facile "dire Dio", pronunciare il suo nome quasi fosse una sorta di scudo spaziale a nostra difesa (salvo poi mandarlo a quel paese quando qualcosa non va secondo i nostri piani!). Usando un'espressione attuale, ci siamo abituati a "tirare per la giacchetta" il nostro Dio come dei questuanti. E quando non basta, ci rivolgiamo anche ai "familiari" o ai più stretti collaboratori, i santi, perché a forza di parole facciano passare avanti la nostra causa "che è la più importante di tutte, io ne ho proprio bisogno: con tutto quello che ho fatto per la chiesa, una mano me la vorrà dare, no?". È il “dio tappabuchi” descritto da Bonhoeffer.

Il Maestro ci ricorda brutalmente che in questo modo rischiamo di costruire la casa della vita sulla sabbia delle illusioni, e la peggior illusione esce proprio da un'immagine distorta di Dio. "Colui che fa la volontà del Padre mio...": qual è questa volontà? Cosa vuole questo Dio che fatichiamo a capire? Gesù ce lo ha detto: collaborare con Lui all'opera della creazione assomigliando a Lui nel nostro modo di amare. Non esiste un Dio da servire, ma un Padre cui assomigliare nell'amore, un amore che si prende cura del benessere di ciascuno: ecco il Regno, ecco la casa costruita sulla roccia dove ciascuno si sente figlio e vive da fratello, ciascuna si sente figlia e vive da sorella. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

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mercoledì 3 dicembre 2025

Buongiorno, mondo!

Portatori di compassione


Mt 15,29-37


In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele. (…)


Ieri ricordavo come il cammino che propone il Maestro passa dal Gesù-come -Dio al Dio-come Gesù. Ecco allora, nel testo evangelico di oggi, come si presenta il volto di questo Dio in Gesù. Siamo pre-occupatissimi nel cercare di inventarci formule nuove per "salvare il salvabile", attentissimi a schierare le nostre legioni per la pugna a salvaguardia dei "valori non negoziabili"; siamo disposti a sfoderare le unghie perché "i testi liturgici non si toccano, fanno parte della Tradizione e nessuno ha il diritto anche solo di adattare una virgola o porre dei cambiamenti", e avanti così. Tra un po' arriveremo anche a determinare i grammi di incenso da mettere nel turibolo e il peso esatto che ogni particola deve avere per contenere "sommamente e realmente" il Prezioso Corpo di Cristo. Intanto il Maestro è là fuori a chinarsi sull'umanità ferita, a comunicare non precetti né leggi ma vita e compassione. E noi, avanti con gli stendardi e gli incensi profumati! "Vegliate!": non ci sarà chiesto ciò a cui abbiamo creduto, ma come avremo amato. È in questo amore concreto e quotidiano che il volto di Dio si manifesta. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

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martedì 2 dicembre 2025

Buongiorno, mondo!

Dio come Gesù


Lc 10,21-24


(…) Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. (…)


L'ho detto molte volte e lo ripeto ancora: il fatto di poter affermare con sicurezza che "Gesù è Dio" ci fa sentire a posto con la dottrina della fede che ci è stata trasmessa. "Credo questo, credo quest'altro... e penso di essere dalla parte giusta: quindi tutti gli altri devono per forza passare di qui se vogliono trovare la via della salvezza!" Già, potrebbe essere così. Ma Gesù inverte i termini: non Lui come Dio, ma Dio come Lui. Se voglio conoscere il Padre non devo far altro che guardare il Figlio, alla sua umanità, ai suoi comportamenti, alle sue azioni, ai suoi atteggiamenti, alle sue parole. Facile dire che Gesù è come Dio, ma poi, chi è Dio? Cosa fa? Come agisce? Ecco scatenarsi il vortice delle nostre fantasie più sfrenate per descrivere questo Dio, per dire come funziona, a cosa serve, dove si trova, che faccia ha, come si fa a ingraziarselo, chi sono i suoi addetti in terra, quanto costano , ecc... ecc... Gesù ci ha messo la vita, letteralmente, per dirci che "chi vede me, vede il Padre" e noi siamo ancora qui a fissare quel misterioso occhio dentro un triangolo e a chiederci: ma sarà un triangolo rettangolo, con ipotenusa (Padre) e due cateti (Figlio e Spirito) o un triangolo equilatero? 

Coraggio sorelle e fratelli, è tempo d'Avvento: vegliamo sulle false e brutte immagini di Dio che ci portiamo nel cuore e seguiamo il Maestro. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

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venerdì 28 novembre 2025

Buongiorno, mondo!

Oltre le apparenze


Lc 21,29-33

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:

«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. (…)




La parola del Maestro invita oggi a essere persone intelligenti. Intelligente non è colui che sa molto, ma colui che sa intus-legere, leggere dentro, in profondità. Il Maestro ci insegna a vivere come persone che non stanno in superficie, che non si accontentano di quel che appare. Ci ricorda la Scrittura che "gli uomini guardano le apparenze, Dio guarda il cuore": ecco noi vogliamo assomigliare a Dio in questo modo, guardando e assaporando il cuore della realtà e delle persone che incrociano i sentieri della nostra esistenza. Non cadiamo nella tentazione dell'apparire, delle apparizioni, e di tutto ciò che soddisfa puramente la vista: vogliamo scendere in profondità, per scoprire la Presenza nelle pieghe più profonde della storia, negli angoli più nascosti dei cuori di coloro che il Padre ci insegna ad amare per ciò che sono in verità e non per come appaiono ai nostri, a volte fin troppo piccoli, occhi. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

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giovedì 27 novembre 2025

Buongiorno, mondo!

L’arazzo della nuova creazione


Lc 21,20-28

(…) Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.


Per illuminare la parola evangelica di oggi e per dare la sveglia a tutti i teorici dell'ira divina, ai predicatori delle fiamme dell'inferno, ai profeti di sventura che vedono solo macerie in questo nostro tempo, ai nostalgici del bel tempo che fu, ai terroristi delle anime che procurano scrupoli devastanti che generano paure e sottomissione, ai visionari e alle visionarie che si macerano di digiuni, di penitenze, a coloro che attendono con impazienza il giorno della vendetta del nostro Dio all'insegna del "ve l'avevo detto io!", a tutte e tutti coloro che girano con l'accendino in tasca pronti ad appiccare qualsiasi rogo in difesa della "santa religione", a coloro che sono convinti che si può odiare, escludere, abbattere "in nome di Dio, del MIO DIO che è l'unico vero", a tutti costoro e a tanti altri regalo questi bellissimi versi di Riensiru M.(n.b. non ci sono errori di battitura, se qualcuno ne vedesse vuol dire che ha qualche problema!):


Dio è seduta, tesse con pazienza, con perseveranza
E con il sorriso che sprigiona come un arcobaleno
Sul volto bagnato di lacrime
E ci invita a non offrirle soltanto i cenci
E i brandelli della nostra sofferenza
E del nostro lavoro.

Ci domanda molto di più:
Di restarle accanto davanti al telaio della gioia
Ed a tessere con lei l'arazzo della nuova creazione.


Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

La guerra è la malattia non la soluzione. 


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