giovedì 16 maggio 2024

Buongiorno mondo!

Uniti per la vita



Gv 17,20-26


Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. (…)




Spesso ci limitiamo al "perché tutti siano una cosa sola", ma subito dopo il Maestro specifica "siano IN NOI una cosa sola". L'unità dei credenti, o dei testimoni che dir si voglia, non è il risultato di sforzi personali per venirsi incontro, ma il frutto dell'adesione personale a Dio e al suo progetto espresso in Gesù. È quell' "IN NOI" che dona spessore e sostanza all'unità. In questo modo si evita di cadere nel tranello di spacciare per unità quella che è solo omogeneità. La fatica del nostro percorso oggi, come comunità di credenti, sta proprio qui: pensiamo di essere uniti solamente perché facciamo tutti le stesse cose. Le celebrazioni domenicali hanno tutte la stessa rigorosa forma (e lo stesso stantio sapore), la catechesi è uno stanco ripetere, magari con qualche attività ludica, una dottrina che pochi ormai capiscono (e infatti spesso, il dopo-Cresima ne è la prova). 

Vi è poi chi considera l'unità come espressione di potenza: siamo un blocco unito contro il male del mondo, non vi possono essere posizioni differenti tra noi. A volte ho l'impressione che più che uniti siamo intruppati. 

Ma questa, a mio modesto avviso, non è l'unità per la quale il Maestro ha pregato. La sua è l'unità che nasce dal cuore di Dio che si china sul mondo e si prende cura di tutti e di ciascuno. A questa unità occorre aspirare e questa unità occorre far crescere. È l'unità che nasce dalla solidarietà e dalla compassione. Il resto verrà in seguito. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

mercoledì 15 maggio 2024

Buongiorno mondo!

Donne e uomini veritieri




Gv 17,11-19


(…) Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità.




Queste parole ci riportano a quanto dico da tempo a proposito della verità. 

"La tua parola è verità", è quella parola che si è fatta carne, che si è fatta uno di noi, è il Maestro stesso. Consacrati nella verità significa essere condotti a vivere la vita di figli nel Figlio, adottare il suo stile di vita, essere innestati in quella vigna che offre il frutto della vita a chiunque. Non è una verità statica, ma dinamica, una verità che dal centro (Eucaristia) ci spedisce nella periferia del mondo che incontriamo ogni giorno, fatto di persone concrete, che sono quello che sono e non quello che noi vorremmo che fossero. Se di lotta si tratta, la lotta per la verità non è quella delle campagne pro o contro, non è la lotta per stabilire quanti scrutini ci vogliono per fare fare un papa, non è la lotta di sentinelle che si ergono a bastioni in difesa di chissà quali valori non negoziabili, non è la lotta di chi usa la croce per farci un quotidiano, non è la lotta di chi pensa di misurare la gloria data a Dio con la lunghezza dello strascico dell'abito cardinalizio, non è la lotta di chi si rinchiude nella nostalgia dei "bei tempi della cristianità quando tutto girava intorno alla Chiesa": è la lotta di chi sa che la posizione più autentica del discepolo è chinarsi sui piedi dell'umanità piegata e piagata. La verità nasce dal farsi pane con e come Colui che è Pane di vita. Se abbiamo motivo di orgoglio nell'essere consacrati nella verità, ebbene la verità del servizio è l'unica fonte di tale umile orgoglio! 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

martedì 14 maggio 2024

Buongiorno mondo!

Figli di un Dio felice




Gv 15,9-17

Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. (…)




Tutti siamo in cerca di felicità e di gioia, e tanti ci assicurano ogni giorno di avere la ricetta per questo. Per alcuni la felicità sta nell'avere; per altri, tanti, troppi, nel potere; per altri ancora, e sono sempre di più, nell'apparire. 

Per me la felicità è nel poter respirare la vita ogni giorno, pur nella fatica del crescere quotidiano; è sapere e sperimentare ogni giorno di essere amato e che questo amore è un riverbero dell'amore che sul Dio che è fondamento della vita, che è la Vita stessa, nutre per ognuno; è sentire di appartenere a un'umanità che lotta, cerca, scava ogni giorno perché ogni uomo e ogni donna possano essere davvero tali; è trovare nello sguardo di ogni persona che incontro ogni giorno il riflesso di un dio che in Gesù mi si è fatto fratello e sorella e che con me ogni giorno cammina e lotta perché nessuno possa mai dire: "Io non ho nessuno". 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 13 maggio 2024

Buongiorno mondo!

Testimoni, non giudici




Gv 16,29-33


(…) Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!



Vivere seriamente la sua proposta significa anche "scontrarsi" con quella realtà "mondana", con quel sistema di falsi valori che svilisce l'uomo e la sua dignità. Non cerchiamo lo scontro, ma se viviamo seriamente assumendo il suo stile di vita, questo ci porterà a delle scelte che non sempre  saranno "gradite e apprezzate" dal sistema di potere-avere-apparire che oggi regge le relazioni tra tante persone. Quello che ci viene chiesto, però, è sempre di preoccuparci in primo luogo di far splendere la luce, non di combattere le tenebre; la nostra unica preoccupazione è di essere tralci che producano un buon frutto, non cesoie ambulanti autoinvestite del compito di "purificare" , tagliare e buttare nel fuoco!. Già troppi in mezzo a noi si sono assunti questo compito, rubandolo a Dio che è l'unico agricoltore. Il nostro obbiettivo non è eliminare il "sistema-mondo", ma offrire la testimonianza serena di una vita che si fa dono e servizio, seguendo in questo modo la via tracciata dal Maestro. “Diventare pastori della nostra animalità” per  umanizzare il nostro mondo.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

giovedì 9 maggio 2024

Buongiorno mondo!

La gioia della Via



Gv 16,16-20


(…) In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. 



I discepoli del Signore non sono delle "vispe terese"  che vanno in giro per il mondo con i moscerini sui denti a causa del sorriso perenne stampato in viso! Siamo uomini e donne immersi nelle profondità della vita, nei suoi meandri a volte dolorosi; siamo donne e uomini che credono nella personale fatica quotidiana del crescere; siamo donne e uomini non "a prescindere" ma che guardano al Figlio dell'Uomo come al modello di quella umanità da sempre pensata e voluta da Colui che è Fonte e Culmine della Vita. Siamo donne e uomini che non si accontentano di una fede detta da altri, ma che cercano in profondità, non si accontentano, pongono e si pongono domande, in un travaglio quotidiano per purificare continuamente l'immagine del volto di Dio, per purificarla da storture e deviazioni, da paure e proiezioni magiche. Siamo donne e uomini che scelgono di appoggiare la fede nelle profondità della vita, anzi di appoggiarsi alle profondità della vita per dare spessore a una fede troppo spesso maltrattata, poche volte formata dall'amore. È un "parto" continuo, quotidiano: il parto che genera l'uomo nuovo, colui che davvero può cantare un canto nuovo alla vita, al Signore della Vita, al Dio della vita.  Ecco la sorgente della nostra gioia.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

mercoledì 8 maggio 2024

Buongiorno mondo!

 Cercatori di verità



Gv 16,12-15


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.

Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.

Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».




Viviamo immersi in un sistema tale per cui fatichiamo a riconoscere la verità. Ognuno propone la sua, come può, quando può. Se poi questa passa attraverso i differenti media, allora possiamo stare allegri: basta osservare i vari talk show per rendersi conto delle "differenti verità" urlate a destra e a manca, tanto che alla fine uno non sa  più se sta seguendo una trasmissione o se si trova catapultato nel bel mezzo di un suk arabo. 

Recita il detto: "Quando fuori piove, anche in Chiesa quanto meno pioviggina". Già, anche in casa le cose non sempre vanno per il verso giusto: chi tira di qua, chi spinge di là; chi va in giro sbattendo sulla testa della gente tomi di tradizione secolare da difendere a tutti i costi, chi invece liquida tutto all'insegna del "mi piace, non mi piace" come i bambini. 

Io oso solo affermare che a mio avviso la verità è sempre riferita all'uomo, all'umanità, ed è una persona, il Cristo Risorto. Il quale invita ad un approccio "guidato" dallo Spirito, cioè dall'amore, alla verità. Non si tratta quindi di un "blocco marmoreo" di concetti da afferrare e mettersi in tasca, ma di un percorso quotidiano in cui la verità (nel senso etimologico di a-letheia) progressivamente si disvela e mi attira verso di essa. Quindi il cambio di prospettiva è essenziale: non sono io a possedere la verità, ma è lei che possiede me e mi si rivela giorno dopo giorno, in un morbido abbraccio che, per l'azione dello Spirito, mi fa avanzare verso la progressiva umanizzazione della mia persona, fino al disvelamento totale, quando assumerò la condizione divina. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

martedì 7 maggio 2024

Buongiorno mondo!

Umanizzare l’umanità



Gv 16,5-11


(…) “è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato.




Il dono dello Spirito che ci rende capaci di amare e trasmettere vita come Gesù ha anche il "compito" di aiutare il "mondo" (sistema) a comprendere il male ("circa il peccato") di cui è vittima: non accettare il Figlio, Colui che ci rivela il volto di Dio (in altri termini meno "sacri", Colui che ci mostra come "funziona" Dio). Quello che agli occhi del sistema ha tutte le caratteristiche di un fallimento, per Gesù e coloro che aderiranno a Lui e al suo messaggio diventa invece il segno più alto dell'amore, della passione di Dio per l'umanità. 

Quel "circa la giustizia" fa riferimento all'amore fedele e leale del Dio amante e vitale che non viene mai meno, neanche davanti al rifiuto. E la croce, in questo caso, è il segno della glorificazione di tale amore. 

"Circa il giudizio" è il giudizio del Dio che non ha mandato il Figlio per condannare il mondo ma per salvarlo, ossia per aprirgli quella strada di bellezza e amore che consente la realizzazione del progetto della creazione, umanizzare l'umanità fino al punto di permettere a ciascuno di raggiungere la condizione divina come il Figlio. È un "giudizio" che mette paura solamente a chi sceglie volontariamente di stare dalla parte delle tenebre e si ritira davanti alla luce di chi sceglie di vivere nell'amore che umanizza e apre spazi alla presenza amorevole di Colui che è Fondamento di ogni essere. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

lunedì 6 maggio 2024

Buongiorno mondo!

Nel Nome di Dio



Gv 15,26-16,4


 (…) “Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me". (…)




La perversione della religione e il rifiuto dell'esodo dalla religione alla fede porta a conseguenze "letali". Lo abbiamo visto nelle nostre Crociate, condotte al grido di "Dio lo vole", così come negli assassinii di donne e uomini non  "in linea" con la dottrina della Chiesa al tempo dell'Inquisizione. Lo vediamo oggi nell'efferata violenza di quell'Islam ideologizzato che "in nome di Dio" compie stragi a piè sospinto. La religione è spesso e volentieri fonte di violenza.

Il messaggio, la proposta di Gesù è radicale: occorre cambiare la nostra immagine di Dio. Occorre passare da Dio, in nome del quale si può togliere la vita, al Padre, in nome del quale la vita è sempre e solamente donata. È proprio il potere religioso che desidera mantenere quell'immagine di Dio meno "imbarazzante" di quella proposta da Gesù: è l'immagine del Dio che ama "ordine e disciplina" a tutti i costi, del Dio che ama farsi servire e riverire, del Dio che non si occupa e preoccupa della nostra vita perché vergognosamente attento solo alla sua. Gesù mette in guardia i suoi perché non cadano nella tentazione di costruire la comunità su questa falsa immagine di Dio, ma piuttosto aprano spazi all'immagine del Padre che fa passare il suo amore attraverso il nostro, che spande il suo perdono nel nostro perdono reciproco, che ama senza attendersi nulla in cambio e chiede ai suoi figli e figlie di fare altrettanto. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

venerdì 3 maggio 2024

Buongiorno mondo!

Gesù, immagine del Volto




Gv 14,6-14


"...Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?"




Tutto quanto Gesù ha detto, tutto quanto ha vissuto, il suo modo di amare, di relazionarsi con le persone, la sua attenzione all'uomo ferito, all'escluso, il suo camminare sulle nostre strade per venirci a cercare, ebbene, tutto questo per dirci come Dio è e opera, per mostrarci il volto del Padre. Vuoi sapere chi è Dio? Da questo momento non puoi più fare a meno del Maestro: è Lui che ha la chiave per accedere al suo volto. Un Dio non più inaccessibile, ma un Dio che si fa uno di noi per insegnarci a essere come Lui. Un Dio che per farsi capire, per mostrarci come "funziona", si fa uno di noi. Inutile andare a cercarlo fuori dell'umanità, nell'alto dei cieli: troveremmo solo nuvole e aria pura. No. occorre restare con i piedi ben piantati per terra e in ginocchio davanti ai fratelli e alle sorelle cui laviamo con Lui e come Lui i piedi. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

giovedì 2 maggio 2024

Buongiorno mondo!

Dono della gioia, gioia del dono



Gv 15,9-11


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.

Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».



 L'unico comandamento cui fa riferimento Gesù è quello dell'amore reciproco modellato sul Suo, un amore che si esplicita nel servizio concreto reso ai fratelli, un servizio che non si schiera a favore "dei nostri", ma un servizio che si china su qualunque uomo o donna feriti dalla vita e dall'ingiustizia perpetrata da chi ha scelto di vivere nelle tenebre. La cosa più bella, a mio avviso, è che la vita donata e vissuta in questo modo produce una gioia che va al di là di ogni aspettativa, la stessa gioia che prova il Maestro e che è dato anche a noi di sperimentare. É la gioia di Dio che esplode nei nostri cuori, è la gioia che comunica la vita e che apre lo spazio alla manifestazione dell'amore di Dio stesso. È il progetto di Dio su ciascuno: fare di noi persone felici. Felici perché amati, felici perché amanti. 

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.

mercoledì 1 maggio 2024

Buongiorno mondo!

San Giuseppe lavoratore




Solamente due parole per ricordare tutte e tutti coloro che oggi non fanno festa perché non hanno lavoro o perché l'hanno perso e non possono più, per i tanti fantasiosi motivi che la nostra economia ultraliberista riesce a inventare, rientrare nel "circuito" lavorativo. 

Vorrei ricordare anche tutti i lavoratori e le lavoratrici, quelli che ancora ci credono, che si appassionano al loro lavoro non solo come mezzo per portare a casa la pagnotta, ma come modo di esprimere sé stessi, con passione. 

Vorrei ricordare anche i lavoratori e le lavoratrici che sono costretti a un lavoro che non amano ma di cui non possono fare a meno, coloro che "se non ti sta bene, fuori c'è la fila che aspetta il tuo posto", quelli che "bada di non ammalarti altrimenti rischi...", le donne che "guarda che qui la maternità è un optional: se la vuoi ti giochi il posto". 

Vorrei ricordare tutte e tutti coloro che sono in attesa di "essere ricollocatI", quasi fossero dei soprammobili da spostare a piacimento. 

Vorrei ricordare i grandi manager, dagli stipendi altisonanti, quelli che se l'azienda va male non è mai colpa loro ma sempre della crisi (e il loro stipendio aumenta comunque!) e quelli che se l'azienda va bene è solo e sempre merito loro, mai dei loro operai e operaie (e il loro stipendio aumenta ancora!).

Vorrei ricordare tutte e tutti i giovani che si affacciano al mondo del lavoro dove trovano spesso porte chiuse e condizioni poco allettanti per allenarsi al mestiere. 

A tutte e a tutti, anche a coloro che ho involontariamente dimenticato, il mio augurio per la festa di oggi affinché la parola lavoro non sia più associata a sfruttamento indegno e a caporalato,  ma divenga finalmente espressione della creatività che contribuisce al processo della creazione ancora in atto.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.