Giovanni, una vita interrotta
Mt 11,11-15
In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell'Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».
Giovanni raccoglie la pesante eredità della predicazione profetica: una voce che spesso, nell'Israele biblico, è caduta nel vuoto, nell'indifferenza che nasce dall'idolatria. Ancora una volta la Parola si è messa alla ricerca di una voce che la potesse far udire, ma ancora una volta quella voce, per quanto grande e carica di verità, si è come strozzata e si è fermata al limite estremo, come Mosé davanti a quella terra tanto cercata, tanto sospirata ma ormai fuori dalla sua portata.
Giovanni è l'ultimo erede della dinastia dei profeti perché ormai Colui che è il Profeta, rendendosi presente nella storia, dà carne a quella Parola che fin dall'inizio dei tempi è in cerca di un interlocutore capace di accoglierla, mangiarla e donarla sempre nuova all'umanità intera.
La violenza che ha trasformato gli antichi profeti in vite interrotte continua oggi a perseguire il suo fine: silenziare la voce che fin dalla notte dei tempi fa risuonare la domanda: "Dove sei?".
È la voce dell'Amante che cerca l'amato, noi, in ogni luogo e in ogni tempo, dentro il fango di questo uomo che ancora deve apprendere a diventare "pastore della propria animalità".
Giovanni è un grande, ma più grande di lui è chi osa la sfida del Felice Annuncio.
Sorella, fratello: Giovanni è il dito. Tu cerca la luna.
Giovanni, nella sua grandezza, si tira indietro e ci dice che bisogna avere il coraggio di andare oltre, di non fermarsi, di osare la fiducia in quel Figlio dell'Uomo che è la stessa Parola, Gesù, di cui il Battista ha cercato di farsi voce.
Da oggi l'invito è farsi profeti con il Maestro e come il Maestro nei meandri della nostra storia.
Lui ha fatto la sua parte. Quella parte l'ha consegnata a noi. Null'altro. " Chi ha orecchi, ascolti!".
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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