Un Felice Annuncio
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
Ripropongo quanto ho già scritto su questa pericope.
Entriamo nel tempo del compimento, un momento favorevole e propizio in cui il "Regno di Dio", si è fatto prossimo. Gesù, Parola del Padre, fa risuonare nella nostra storia l'invito a costruire quella relazione con il Padre fondata non tanto sull'obbedienza quanto sulla pratica di un amore simile al suo. Alla luce di questo, quel "convertitevi" non suona come una minaccia o annuncio di un giudizio, ma ha il colore e il sapore del felice annuncio del Regno, cioè del modo di Dio di comunicare all'uomo la sua propria vita e capacità di amare.
Per questo occorre "convertirsi", cioè rompere con il passato, cambiare mentalità, ribaltare la propria mente per poter accogliere con fiducia questa buona notizia.
Quel Dio che l'autore del Genesi descrive come intento a passeggiare nel giardino con l'uomo, ora prende carne in Gesù, profeta itinerante, che non apre scuole ma percorre i sentieri della storia dove incontra l'uomo nelle sue attività ordinarie e lì fa risuonare il felice annuncio. È un invito a fare spazio a questo Dio che, in Gesù, sorprende facendo saltare quegli schemi in cui l'abbiamo, con troppa facilità, rinchiuso e ci invita ad abbandonare quelle "cattedre" su cui ci siamo appollaiati per camminare in strada dietro a Lui.
Questo tempo si manifesta come "kairòs" solamente per coloro che accettano di mettersi in discussione per aprirsi alla novità del Regno. Come bene ha detto Delorme, il felice annuncio, l'evangelo, e non altro, diventa "il luogo del credere".
Buona vita e un abbraccio a tutte e a tutti.
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