Festa della Visitazione
Lc 1,39-56
“Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo…”.
Il saluto che Maria porge a Elisabetta non è un semplice gesto di cortesia (che peraltro avrebbe dovuto essere indirizzato a Zaccaria, ma siccome è ancora “muto” non può entrare in relazione) ma una vera e propria trasmissione di vita e di gioia. Maria, arca della nuova alleanza, offre a Elisabetta una parola “salutare”, che comunica l’energia divina in lei contenuta.
È una bella provocazione per noi e le nostre comunità attuali: riappropriarci del dono di scambiarci parole “salutari”, parole che sanno suscitare vita, che aprono alla gioia, che comunicano l’esperienza della presenza del Mistero in ciascuno di noi. La sfida per le nostre comunità oggi va nella direzione di Maria: comunità che non temono di mettersi in movimento, comunità che vivono la “fretta” della passione per l’incontro, comunità che aprono spazi a parole “salutari” che permettono allo Spirito di circolare liberamente per aprire cuori e menti. In altre parole, comunità che non stanno ferme nella loro beata solitudine ma che ogni giorno si mettono in viaggio verso quelle periferie esistenziali che papa Francesco ci chiede di visitare e nelle quali far entrare la parola “salutare” della vita e della speranza. Ci sono tante “Elisabette” che attendono tale parola: mettiamoci in viaggio.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
Nessun commento:
Posta un commento