Giusti senza falce
Mt 13,36-43
(…) Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
Con queste parole si conclude la spiegazione della parabola della zizzania che il redattore finale del testo evangelico mette in bocca a Gesù (non penso però che la spiegazione risalga direttamente a Gesù stesso). Chi sono questi "giusti"? Non certamente quelli che sono andati a strappare la zizzania: questo è un compito di Dio e, malgrado le nostre intenzioni non troppo velate, a Lui dobbiamo lasciarlo. I "giusti" sono tutte e tutti coloro che hanno accolto il messaggio delle Beatitudini e l'hanno vissuto fino alla fine, facendo della loro vita un dono. Come ormai si comprende facilmente, il criterio anche questa volta non è quello dell'obbedienza ma quello della "assomiglianza": chi accoglie e fa proprio lo stile di vita del Maestro diventa a sua volta sorgente di luce ("voi siete luce del mondo") non per una dottrina professata ma per una vita vissuta sulle orme del Maestro. Mi dispiace quando vedo nelle nostre comunità la presenza di uomini e donne armati di "falce" (solo falce, eh.... ) che assumono con facilità il ruolo di mietitori per dividere così grano da zizzania. E il tutto nella più profonda convinzione di essere benedetti da Dio nel fare questo. Gesù invita a guardare il grano e a lasciar alle mani del Padre la zizzania: solo così possiamo essere luce. E la luce non ha bisogno di lottare contro le tenebre: quando c'è lei, non possono esservi tenebre di sorta.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
Grazie.
RispondiEliminaPaola