Donne e uomini autentici
Mt 23,23-26
(…) “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza" (…).
Quel titolo affibbiato da Gesù ai teologi ufficiali (gli scribi) e ai farisei (separati dal resto per non contaminarsi) potremmo tradurlo anche così: "Commedianti" o "Teatranti" (perché tale era il significato del termine ipocrita). L'attore è colui che recita una parte dando a dei sentimenti, che però non sono suoi ma appartengono alla parte che egli impersona, un volto, una "maschera di credibilità". Brando non è il "Padrino", anche se è immenso quando recita in quella parte!
La sferzata di Gesù è per tutte e tutti coloro che "giocano" a ritagliarsi il ruolo di cristiano, e soprattutto del cristiano modello perché "fedele a tutte le battute" del copione, comprese quelle che contengono evidenti errori. Gesù non ha bisogno di attori, per quanto ben preparati, ma di persone autentiche, come quel Natanaele, di persone di cui si possa dire senza tema di smentita: "Ecco un uomo in cui non c'è falsità".
In questi tempi in cui ognuno pare avere la verità assoluta in tasca, io tengo il mio sguardo fisso sul vangelo e su Colui che è Lui stesso vangelo, buona notizia di vita, lasciando che la Sua verità si sveli giorno dopo giorno e mi attiri con forza. Non sento il bisogno di gente che urla e strepita perché "la parte glielo impone": di commedianti ne abbiamo già fin troppi; di "lucidatori di sacre stoviglie", "professionisti del sacro" e "funzionari di Dio" non sappiamo che farcene. Abbiamo bisogno di uomini e donne fragili ma autentici, incalliti cercatori e portatori di vita, amanti perché amati, capaci di perdono perché continuamente perdonati, servi perché serviti dal Dio amante della vita.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
Grazie.
RispondiEliminaPaola