martedì 29 luglio 2025

Buongiorno, mondo!

Lui con noi, noi con Lui


Gv 11,19,27

In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». (…)


Buongiorno mondo! A Gesù che arriva (in ritardo!) per la morte dell'amico Lazzaro, la sorella del defunto, Marta, rivolge le parole che abbiamo ripreso sopra.

È la reazione normale di qualsiasi persona un po' delusa perché abituata ad un'immagine di Dio che tutto risolve, tutto concede, il classico "deux-ex-machina". Non sarebbe stata anche la nostra reazione? Quante volte, davanti alla durezza della vita, abbiamo sentito espressioni simili? "Perché Dio permette tutto questo?" "Se è davvero onnipotente, perché non interviene e impedisce che succedano certe cose?". Fino al classico: "Se io fossi al posto di Dio...." beh, allora auguri davvero a tutti noi! La religione propone con facilità questo tipo di immagine divina, e di conseguenza cresciamo con l'idea che se faccio così Dio mi vuol bene e mi benedice, se faccio cosà Dio si offende e allora sono guai. Andrebbe tutto bene se a un certo punto la vita non ci ponesse di fronte al dramma, a una sofferenza inaspettata e ingiusta: ma come, sono sempre andato in Chiesa, ho rispettato tutte le leggi e i precetti, perché questa cosa proprio a me? Cosa ho fatto per meritarmi questo? Arrivano gli "amici di Giobbe" (i pii, quelli con la Tradizione in tasca e il Catechismo in mano pronti a calarlo sulla testa del malcapitato) che rincarano la dose: "Se ti è successo così hai combinato sicuramente qualcosa e Dio ti ha punito". Quanta strada dobbiamo ancora percorrere per liberarci da queste immagini avvilenti di Dio che sono lontanissime dall'immagine del Padre (uso il temine evangelico di proposito, Abbà) proposta da Gesù! È una conversione profonda quella cui ci chiama il Maestro: da Dio al Padre, con tutto quello che ne consegue. Il Padre che ci rivela Gesù non è l'Omnipotens che amiamo tanto perché rispecchia il nostro ideale di "uomo forte", "l'uomo della situazione": arriva Lui e tutto si aggiusta! (E poi, perché sempre e solo maschio? Non si accorgono i sostenitori di tale linea che così pongono un limite all'infinità di Dio? Il famigerato "Gott mit Uns" su certi cinturoni mi ha sempre fatto ribrezzo... ). Gesù ci insegna che l'unico modo per permettere al Padre di manifestare il suo amore è quello di assomigliare a Lui nel suo continuo processo creativo e creatore. Come ha detto bene Carlo Molari: “Dio non può far nulla nella storia umana, perché la forza creatrice non interviene all'interno delle dinamiche; le suscita, le rende possibili, ma non si sostituisce mai alle creature”. Già, dobbiamo apprendere a rendercene conto: Dio fa sì che le cose si facciano. Ma non senza di noi.

Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.


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