Essere annunciatori
"In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura (…)".
Sappiamo che questi versetti non appartengono propriamente all'opera dell'autore che conosciamo come Marco. Sono stati aggiunti in un secondo tempo forse perché pareva brutto che il Vangelo terminasse con la paura che aveva preso le donne al sepolcro.
Tuttavia anche queste parole fanno parte del Felice Annuncio e sottolineo solamente una cosa. "Proclamate il Vangelo a ogni creatura": il compito affidato alla comunità è quello di farsi portatrice del Felice Annuncio. Non si tratta tanto di comunicare chissà quali contenuti, norme , leggi e via dicendo. Il Felice Annuncio è tale quando passa attraverso la carne di chi ha osato seguire il Maestro e ne ha assunto lo stile di vita. Non si tratta dunque di consegnare qualcosa, ma di essere un dono. Il Vangelo non è un che di esterno che si passa di mano in mano: è la vita di ciascuno "informata", cioè modellata sulla vita di Gesù di Nazareth. L'annuncio è quello dunque di manifestare il volto di quel Dio che Gesù ha rivelato Padre che desidera la felicità e il bene dei suoi figli. Non distribuiamo dunque certificati di appartenenza, ma condividiamo la nostra vita nella creazione di relazioni fraterne, come e con Lui.
Questo è l'annuncio che ci è affidato.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
Non a caso i primi cristiani venivano riconosciuti per il loro stile di vita...
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