Sabato Santo
Oggi sarebbe una giornata fatta di silenzio.
Un silenzio carico di attesa... l'attesa che il grido di vittoria della vita sulla morte si faccia udire di nuovo.
Ma questo silenzio è ancora purtroppo lacerato dalle grida di dolore che salgono da quella parte di umanità ferita, lesa nella sua dignità, ancora troppe volte vittima di quelle violenze rese ancor più inaccettabili perché compiute in nome di Dio.
Non possiamo sopprimere questo grido di dolore,
non possiamo far finta di non udire,
non possiamo restare rintanati nelle nostre belle comunità, in intimità, a celebrare la Pasqua del Signore.
Il Signore è là fuori, in mezzo ai suoi fratelli e alle sue sorelle a lenire ferite, infondere speranza, ridare dignità, ricostruire con la forza del perdono relazioni spezzate.
Celebrare la Sua Pasqua è mettersi al suo fianco e non limitarsi a guardare attoniti quell' "ecce homo" che si ripresenta a noi oggi nelle nostre sorelle e fratelli maltrattati, esclusi, feriti e abbandonati.
Il silenzio di questa giornata faccia tacere in noi ogni voce che ci chiama a rinchiuderci in noi stessi,
ogni suadente canto che ci invita a starcene fuori dal mondo, in pace, con noi stessi.
Il silenzio di oggi rinfranchi la nostra voce, per far salire di nuovo, possente, il canto della speranza che nasce dalla condivisione della vita del Maestro accanto ai tanti "crocifissi" che popolano la nostra storia.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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