Buongiorno
mondo! "Gesù disse loro: «Venite
dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le
reti e lo seguirono" (Mc 1,14-20).
Per Abramo tutto
ebbe inizio con un ordine: "Vattene dalla tua terra… dalla casa di tuo
padre…": un invito radicale a "spossessarsi" di ogni tipo di
relazione per entrare in una dinamica relazionale totalmente nuova che darà
origine a quella "benedizione" che è generatrice di vita.
Per i discepoli di
questo Maestro venuto dal nulla, l'invito è straordinariamente simile:
"Venite dietro a me e lasciate tutto". Par di avvertire qui l'eco dell'invito
primordiale che aleggia fin dalle prime righe della Scrittura, laddove il
Creatore invita l'umano a rinunciare ad ogni bramosia di possesso, ad ogni
relazione soffocante e sterile, per diventare, con Lui e come Lui, portatore di vita. Gesù, ai suoi,
propone di diventare "pescatori di uomini", cioè uomini capaci di
trarre fuori l'umanità da tutte quelle bramosie insane che generano morte, da
quel desiderio sfrenato di possedere tutto che alimenta sempre più quelle forze
distruttrici che disumanizzano e rendono impossibile la vita. Il Maestro invita
i suoi a seguirlo nel suo desiderio di offrire all'umanità l'unica via
possibile per uscire salva dal quel "mare magnum" che è il desiderio
di possesso che genera morte. Occorre avere il coraggio di stare dietro a Lui
lasciando quelle "reti" che ci soffocano, che mortificano il nostro
desiderio di vita. Reti che ci siamo costruiti attorno noi stessi e che trovano
origine nelle nostre paure, nei nostri bisogni di sentirci padroni di qualcosa,
finanche di Dio stesso. Sono le reti che gli idoli, che noi stessi abbiamo
costruito, hanno tessuto pazientemente ma tenacemente dentro e attorno a noi,
per darci quella sensazione falsa di libertà ma che, giorno dopo giorno, si
stringono fino a soffocarci. Sono le reti/idoli del potere, dell'avere e
dell'apparire.
Il Maestro ha
lanciato il suo invito. A noi di accoglierlo.
Un abbraccio a tutte
e a tutti. Buona vita.
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