Buongiorno
mondo! Al paralitico che gli è stato messo davanti (Mc 2,1-12), Gesù perdona i
peccati, ridona la salute e ordina: "alzati, prendi la tua barella e va' a
casa tua". Sembra un invito ricolto a ciascuno di noi: "Alzati",
non restare sdraiato, mettiti in piedi, ritrova la tua dignità filiale. "Prendi
la tua barella": è un invito a diventare un soggetto attivo nella vita,
senza lasciarsi "agire" dall'esterno, da tutto ciò che al momento sembra
offrire soluzioni di vita e di libertà ma che alla fine si rivela essere una
prigione dorata che impedisce di vivere, di pensare, di agire. "E va' a
casa tua": rientra nella comunità delle sorelle e dei fratelli, non più
portato da altri, ma con le tue gambe, non più in situazione di dipendenza ma,
cosciente delle tue fragilità guarite dal Maestro, come sorella o fratello
capace di comunicare vita, a immagine e somiglianza del PadreMadre che vuole i
suoi figli in piedi e ben vivi. È un'immagine forte, piena di speranza, e che
soprattutto riesce a strapparci da tutto ciò che ci impedisce di vivere,
costringendoci a sopravvivere, compresi anche i tanti, troppi, "scribi e
farisei" presenti attorno a noi e che vorrebbero sempre vederci sottomessi
e dipendenti. Come sempre, nel Vangelo, il criterio che guida l'azione del
Maestro non è l'osservanza di una legge, ma il bene dell'uomo. E questo è un
dono/compito affidato a ciascuna e ciascuno di noi. Un abbraccio a tutte e a
tutti. Buona vita.
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