Segni dei tempi
Lc 19,41-44
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
Luca "descrive, seppur in forma di profezia messa in bocca a Gesù, quella che fu la terribile tragedia per il popolo d'Israele che culminò con la distruzione di Gerusalemme da parte di Roma.
Il Maestro, giunto ormai nei pressi della sua ultima tappa, lascia trasparire tutta la sua amarezza e il suo sconforto davanti a chi doveva essere pronto ad accogliere Colui che visita il suo popolo e invece lo ha "silenziato" come, secoli prima, aveva fatto con le voci dei profeti.
Il Vangelo è parola viva e questa giunge a noi oggi con tutta la sua forza. E se quella "Gerusalemme" che non ha riconosciuto il suo "kairòs" fossimo noi? Papa Francesco ha un bel dire che questa non è un'epoca di cambiamenti ma un cambiamento d'epoca: noi continuiamo a innalzare i nostri peana perché i cambiamenti non ci piacciono. Nemmeno e soprattutto quelli causati da questa pandemia che sta dicendo a tutti che è ora di cambiare stile di vita. la pandemia ci ha tolto tanto, ci ha precluso molto: è da insensati pensare di ritornare a "prima" come se niente fosse. Credo davvero che questo dramma che stiamo vivendo ci stia chiedendo di aprire le porte a uno stile di vita più sobrio, più solidale, dove l'economia sia a servizio dell'uomo e non l'uomo a servizio della finanza. Il Maestro piange sulla caparbia resistenza e ottusità di Gerusalemme, incapace di leggere i segni del tempo e discernere in essi la chiamata a una vita nuova, in sintonia con Colui che visita il suo popolo.
Sorella, fratello: non dare ascolto a chi legge questi testi per propagandare paure, ansie e timori. Il Maestro non ci vuole impauriti e a capo chino: ci vuole ben dritti, con lo sguardo teso a scrutare i segni dei tempi per liberare la sua Chiesa dai tanti orpelli che la appesantiscono, dalle tante panzane pseudospirituali che la soffocano, dalle troppe voci di falsi profeti che si nutrono delle paure che essi stessi contribuiscono a generare. Impariamo a scovare le tracce di Colui che ogni giorno visita il suo popolo per camminare dietro a lui e dare voce con Lui e come Lui al Vangelo della vita.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
Nessun commento:
Posta un commento