Occuparsi del bene
Mc 2,23-28
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».
Credo che il miglior commento che si possa fare a queste parole sia la parabola del Samaritano che si trova nel vangelo di Luca. Leggendo quel testo si capisce bene cosa vuol dire Gesù quando afferma che “il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato”. Ogni volta che la religione aliena dall’uomo essa diventa la migliore via per mettere a tacere Dio e creare “l’inferno” sulla terra. Nelle parole dure di Gesù risentiamo l’eco delle parole pronunciate secoli prima da “quell’anticlericale” ante-litteram che fu il profeta Isaia: “«Che m'importa dei vostri sacrifici senza numero?» dice il Signore. «Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di giovenchi; il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco. Quando venite a presentarvi a me, chi richiede da voi che veniate a calpestare i miei atri? Smettete di presentare offerte inutili, l'incenso è un abominio per me; noviluni, sabati, assemblee sacre, non posso sopportare delitto e solennità. I vostri noviluni e le vostre feste io detesto, sono per me un peso; sono stanco di sopportarli. Quando stendete le mani, io allontano gli occhi da voi. Anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto. Le vostre mani grondano sangue. Lavatevi, purificatevi, togliete il male delle vostre azioni dalla mia vista. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, ricercate la giustizia, soccorrete l'oppresso, rendete giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova».
La Chiesa dovrebbe essere una chiara testimonianza di come le leggi debbano essere sempre al servizio delle persone. Non sempre è stato così. A volte alcune norme sono state assolutizzate, considerandole provenienti da “un ordine voluto da Dio”, senza domandarci se realmente contribuiscono al bene dei credenti (e che Dio ha a cuore) e promuovono la vita. Non poche volte il cristianesimo è stato praticato come “un carico supplementare di pratiche e di obblighi che rendono più duro e gravoso il peso, di per sé tanto oneroso, della vita sociale” direbbe Teilhard de Chardin. Non è sufficiente sostenere la disciplina della Chiesa se questa disciplina non aiuta, di fatto, a vivere con gioia e generosità il Vangelo. Quel vangelo con cui Gesù ha voluto mostrare, con fermezza e chiarezza, che l’obbedienza a Dio porta sempre e in primo luogo alla ricerca del bene dell’essere umano. Dio non esiste per se stesso, ricercando la propria gloria in una specie di “egoismo metafisico”, come direbbe Maurice Blondel. Dio è Amore, e la sua gloria consiste proprio nel bene delle sue creature. Per questo Gesù non mette la persona davanti a una legge religiosa, ma davanti a un Padre la cui preoccupazione ultima non è l’adempimento della norma, ma la ricerca del bene di ogni essere umano. Obbediamo a Dio quando ascoltiamo la chiamata che lui ci fa in qualunque bisognoso e davanti al quale si manifesta nelle nostre persone.
Come sempre, a noi la scelta.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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