In mezzo!
Mc 3,1-6
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?».
Del racconto di oggi, la guarigione dell’uomo dalla mano inaridita, vorrei sottolineare questa espressione: “Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita: «Mettiti nel mezzo!»”. Gesù mette quell’uomo al centro della sinagoga, il luogo della preghiera e quindi dell’incontro con Dio. In questo modo egli fa comprendere quanto sia impossibile distinguere tra il culto dovuto a Dio e la misericordia verso l’altro: non si può rendere culto a Dio e restare indifferenti verso i fratelli e le sorelle che sono nel bisogno o nella sofferenza. Quell’espressione “nel mezzo” è straordinaria: “nel mezzo” solitamente è la posizione propria del Risorto quando appare ai suoi. Il Maestro, chiedendo a quell’uomo di mettersi “nel mezzo”, sembra volersi identificare con Lui, quasi a voler dire che un’esperienza autentica della sua presenza di Risorto passa attraverso la cura e la misericordia che si mettono in atto verso i piccoli, i poveri. Accogliere Gesù “in mezzo” significa mettere al centro della propria esistenza il bene e il benessere delle persone che incrociamo ogni giorno. Proprio come Lui che “passò beneficando e risanando tutti coloro che erano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui”, secondo le parole di Pietro.
Percorrere la storia “beneficando e risanando”: ecco il compito di chi vuol essere suo discepolo.
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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