Buongiorno mondo! Di
questi tempi la spia che segnala la carenza di carburante è sul rosso
"sparato": siamo pericolosamente in riserva di umanità e occorre
trovare al più presto una stazione di servizio che ci permetta di rifare, in
fretta, il pieno.
Una delle aree di
servizio in cui fermarsi per essere certi di avere "carburante" di
qualità è quella del marchio
"Grazie!".
Rifornirci,
riappropriarci del saper dire grazie o, in termini evangelici, il fare
eucaristia è il "carburante" che ci riempie il serbatoio di umanità.
Dire grazie/fare
eucaristia permette di accedere ed accettare l'esperienza del limite come
capacità di apertura all'altro.
Dire grazie/fare
eucaristia è l'antidoto contro i nostri deliri di onnipotenza.
Dire grazie/fare
eucaristia insegna l'arte della solidarietà e della condivisione.
Dire grazie/fare
eucaristia insegna a renderci conto della nostra interdipendenza, insegna a
vincere ogni giorno la tentazione del "me ne frego" per scegliere con forza l'etica dell' "I
care" che tanto cara è stato a Don Lorenzo.
Dire grazie/fare eucaristia è imparare ogni
giorno a fare della propria vita un buon pane e rendersi conto che più si è
"mangiati" più il pane aumenta.
Dire grazie/fare
eucaristia è apprendere a fare della preghiera non una modalità per tirare la
giacchetta a Qualcuno per i propri fini, ma andare alla "Scuola di
ballo" del Creatore per imparare da Lui i passi della danza della
Creazione.
Dire grazie/fare
eucaristia vuol dire accettare l'altro come un dono, vuol dire farsi carico
della sua storia, con le infinite sfaccettature, a volte comprensibili, a volte
no, per imparare a camminare insieme, nella fatica del crescere quotidiano.
Dire grazie/fare
eucaristia educa alla consapevolezza che non tutto è dovuto ma che ogni cosa e
ogni persona ci sono affidate affinché ci preoccupiamo del loro benessere.
Dire grazie/fare
eucaristia è ridimensionare la nostra distorta visione di padroni del mondo e
dell'universo e imparare a guardare la nostra piccola terra come un bene
preziosissimo da amministrare con saggezza e non come sacco da riempire con la
spazzatura generata dai nostri cuori in preda ad un parossistico desiderio di
possedere sempre di più, di sfruttare senza ritegno, di fagocitare a più non
posso.
Dire grazie/fare
eucaristia ci aiuta a prendere coscienza che la nostra umanità non può fondarsi
su progetti che generano rifiuto, paura, menzogne, avidità, chiusure, ma solo
sul riconoscimento del "valore della parola", quella parola che dall'eternità
è stata pronunciata per chiamarci alla vita e alla vita piena.
Ecco, sorelle e
fratelli del popolo della senape, il mio grazie per l'enorme (e quanto mai
immeritata) stima nei miei confronti che ieri mi avete fatto percepire in
maniera forte, bella, disinteressata e dal sapore unico della fraternità
evangelica. Oggi continuo a dire grazie/fare eucaristia con voi e per voi,
portando dentro il mio cuore, piccolo, a volte sgangherato e fuori ritmo, i
vostri volti, le vostre voci, i vostri desideri forti e audaci di umanità che
con voi condivido. Insieme continuiamo a "passare facendo del bene".
Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
Nessun commento:
Posta un commento