Buongiorno mondo! Pur riconoscendo la grandezza del Battista, il Maestro
mette comunque le cose bene in chiaro: "tra i nati di donna non è sorto
uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei
cieli è più grande di lui" (Mt 11,11-15). Per quanto "grande"
Giovanni Battista appartiene ancora al mondo della religione, dove l'osservanza
della legge e del comandamento garantisce l'attenzione di Dio nei nostri
confronti, così come l'inosservanza ci rende certi della sua ira, pronta a
scatenarsi sulle nostre teste di peccatori incalliti. La proposta di Gesù va
esattamente dell'altra direzione: dalla religione alla fede, ossia non più un
Dio da temere e a cui obbedire, ma un PadreMadre da cui lasciarsi amare e con
cui amare e far crescere la vita nelle relazioni umane che coltiviamo. Anzi,
più umanizziamo le relazioni, vivendo la proposta di Gesù espressa nelle
Beatitudini più rendiamo divina la nostra esistenza. In altre parole: amando
con Gesù e come Gesù assomigliamo al PadreMadre che vuole la nostra felicità e
piena realizzazione nella vita. Giovanni è stato un grande, ma la
"piccolezza" di chi vive le Beatitudini supera di gran lunga tale
grandezza. In quale gruppo vogliamo stare: nei nostalgici di Giovanni, o nella
novità della buona notizia del Maestro?. Un abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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