Buongiorno
mondo! Zaccaria ed Elisabetta. Dove trovarne due così? La crème
dell'espressione religiosa del tempo: lui sacerdote, lei addirittura
discendente di Aronne (Lc 1,5-25). Dove vuoi trovare un "terreno" più
adatto per piantare il seme della parola? Eppure... eppure... occorre
retrodatare un noto proverbio: l'abito non fa il monaco. Zaccaria, al momento
della massima "vicinanza" all'Altissimo, durante l'offerta
dell'incenso, si vede recapitare un messaggio direttamente "dai piani
alti". Ma non sempre la religione apre alla fede. Anzi, spesso e
volentieri diventa un ostacolo, crea resistenza perché la religione ha bisogno
di stabilità, di regole ben precise, pressoché immutabili, mentre la fede è
"sbarrazzina", apre strade nuove, indica percorsi alternativi, cerca
nuove vie per comunicare significati di prossimità, di "parola", di
umanità che vuole crescere. Ecco: Dio tenta ancora una volta di far partire il
dialogo con chi dovrebbe, in teoria, essere in vantaggio, capire prima le cose,
muoversi prima. Purtroppo constatiamo che così non è: per questo da Gerusalemme
occorre spostarsi a Nazareth; lì, forse, tra il popolo, qualcuno accoglierà la
sfida del fidarsi, della fede, della fiducia in colui che non ama incensi e
sacrifici, ma cuori disposti ad aprirsi al dono della vita, dell'amore, della
gratuità. Una gratuità che dice ancora una volta che la misura della sua
misericordia non sono i "meriti" (Zaccaria) ma i bisogni (Maria)! Un
abbraccio a tutte e a tutti. Buona vita.
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